Servizi Sociali a Pandino: Dolini e Menclossi chiamati a rispondere (inPrimapagina del 30 ottobre 2009)

“La stabilità del lavoro è la base per la stabilità sociale”. Così ha detto recentemente il ministro Tremonti, aggiungendo anche che “in strutture sociali come la nostra il posto fisso è il presupposto su cui organizzare il proprio progetto di vita e la famiglia”.
In merito alle affermazioni del ministro si può essere d’accordo o dissentire, ma non si può negare che di situazioni di “ordinaria precarietà”, obiettivamente, ce ne siano molte; forse non fanno notizia, perché oramai il mercato del lavoro sempre più è caratterizzato da contratti a breve termine, da legami deboli e da turnover piuttosto sostenuti. Ciò che prima era eccezione, ora è norma. Senza andare molto lontano notiamo che anche nel cremasco la precarietà è diffusa. La maggior parte dei giovani che si affacciano nel mondo del lavoro, sembra oramai accettare queste condizioni, ma accade talvolta che qualcuno metta in discussione tale orientamento rivendicando un “diritto” alla stabilità; richiesta tanto più lecita se alla base si ritiene vi sia un diritto effettivo, conquistato in diversi anni di lavoro presso lo stesso Ente ricoprendo sempre le medesime funzioni. Il fatto di seguito riportato ed emerso recentemente, sintetizza proprio tali istanze, raccolte e rese pubbliche in quanto della vicenda si stanno occupando sia i sindacati che alcuni rappresentanti politici locali di Pandino
Infatti risulta che in questi giorni, su iniziativa di consiglieri della minoranza, sia stata presentata una interrogazione che dovrebbe essere discussa in occasione della prossima seduta del Consiglio Comunale di Pandino. Al sindaco Donato Dolini e all'assessore alle Politiche Sociali Antonia Menclossi, è stato chiesto di fornire chiarimenti circa la posizione lavorativa di alcuni operatori impiegati presso l'Ente Locale.
A destare la polemica è stato il fatto che alcuni professionisti, nonostante lavorino da diversi anni nel settore Servizi Sociali del Comune di Pandino, siano sempre rimasti soggetti a formule contrattuali piuttosto deboli e poco tutelanti. Un percorso in discesa che pare abbia condotto da incarichi a tempo determinato a collaborazioni coordinate e continuative, per arrivare – nell’ultimo periodo – a vedere i medesimi professionisti assunti da una cooperativa operante nel settore del sociale. Una volta assunti dalla cooperativa (con contratti di breve durata) gli stessi sono poi stati messi a disposizione del Comune, che li ha adibiti alle funzioni svolte in precedenza.
Di tale situazione, come anticipato, si sono interessati anche alcuni rappresentanti locali delle maggiori sigle sindacali. Allo stato attuale è stato avviato un confronto per valutare se nel caso dei lavoratori in questione sussistano le condizioni per una regolarizzazione della loro posizione.
La condotta dell'Amministrazione guidata dal sindaco Dolini potrebbe anche essere formalmente ineccepibile, tuttavia non è possibile esimersi dal domandarsi se la fedeltà dei propri collaboratori, mostrata in diversi anni di attività, non meriti un riconoscimento formale.
E' dimostrato che in un settore delicato come quello dei servizi sociali, un turnover elevato di personale incide fortemente anche sulla qualità del servizio erogato. Un motivo in più per promuovere un assetto del proprio organico maggiormente stabile e duraturo.
L’auspicio, quindi, è di poter assistere ad una positiva risoluzione della controversia, in modo tale che i servizi comunali possano continuare a garantire quella qualità di cui in passato è stata data ampiamente prova.

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