"Certe notti" di Ligabue apre la nuova stagione del Teatro San Domenico (inPrimapagina del 13 novembre 2009)

La Fondazione San Domenico ha dato il via alla nuova stagione teatrale. Nella suggestiva cornice del Teatro San Domenico, che tra pochi giorni compirà 10 anni, la “prima” della stagione è stata affidata alla compagnia di danza Aterballetto e al rocker reggiano Luciano Ligabue, il quale ha contribuito con testi e musica. “Certe notti” è il titolo dello spettacolo andato in scena lo scorso sabato e, confermando le previsioni, ha fatto subito il tutto esaurito. Non è passata inosservata la composizione eterogenea del pubblico, costituito da giovani e meno giovani. La capacità di attrarre un pubblico variegato è una riprova del buon lavoro compiuto dal presidente della Fondazione Umberto Cabini e dal consulente artistico del teatro Enrico Coffetti.
“Certe notti” è uno spettacolo indubbiamente originale, dove la danza è accompagnata per metà da canzoni e per metà da poesie tratte dal libro di Ligabue (che interviene con voce registrata) “Lettere d’amore nel frigo” e con dialoghi tratti dal film Radiofreccia. Originale è anche l'alchimia che ha condotto alla realizzazione di quest'opera arricchita dal contributo di tre grandi professionisti: oltre a Ligabue, Mauro Bigonzetti e Angelo Davoli. Ligabue ha selezionato personalmente dal suo repertorio i brani che costituiscono la base musicale di Certe notti, aggiungendovi, come rilevato prima, sequenze tratte da Radiofreccia, il film che ha visto lo stesso cantautore impegnato per la prima volta alla regia. La coreografia è stata affidata a Mauro Bigonzetti che pare proprio sia riuscito perfettamente a tradurre in danza le note e le parole di Ligabue. La scenografia e le installazioni multimediali dello spettacolo, invece, sono state opera di Angelo Davoli, un eccellente artista visuale che ha saputo entrare in armonia con Ligabue e con Bigonzetti. A unire i tre, probabilmente, l'inquietudine e la voglia di sperimentare nuove modalità espressive. E da questa voglia di sperimentare è scaturito un prodotto senza dubbio di buon livello, in grado di sciogliere anche le perplessità di quanti, pensando alle caratteristiche poco tradizionali di tale opera, potevano ritenerla non adatta per una “prima”.
In merito allo spettacolo che ha aperto la stagione si può pertanto dire che non poteva essere fatta una scelta migliore. Anche il giudizio complessivo degli spettatori in sala è parso generalmente positivo; non pochi gli applausi che hanno sottolineato i diversi passaggi, così come è stato indubbio l'apprezzamento manifestato alla conclusione. Ciò è molto significativo, soprattutto se si considera che il pubblico cremasco – come ha sottolineato l'assessore provinciale Paola Orini (già presidente della Fondazione San Domenico) – è tendenzialmente “timido” nell'esternare il proprio consenso anche di fronte a spettacoli di cui riconosce la qualità. Giudizi positivi anche dai diversi rappresentanti delle istituzioni presenti allo spettacolo, tra cui il presidente del Consiglio Comunale Agazzi, gli assessori Beretta e Mariani, nonché molti esponenti del mondo economico e culturale cittadino.
Dalle premesse, poste con questa “prima” di successo, possiamo ritenere che la stagione 2009/2010 del San Domenico, manterrà fede alle aspettative e sarà realmente una stagione importante. Come ha fatto notare il presidente Cabini, nella prosa sono molti i nomi eccellenti che saranno ospitati nel corso dell'anno: Guerritore, Lo Cascio, Preziosi, Piccolo. Grandi nomi che saranno alle prese con Dante, Euripide, Shakespeare, Voltaire. Un programma che si prospetta adeguato per celebrare il decimo anno di attività.

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