Un nuovo lavoro del Centro di Ricerca “Alfredo Galmozzi” è stato presentato la scorsa domenica al Teatro San Domenico. Piero Carelli l'autore, “Appunti di viaggio” il titolo. Gli “appunti” ripercorrono ben 66 anni di storia locale, dal 1943 sino ad oggi. “Un viaggio nel tempo. Un viaggio che ho intrapreso mosso dall'impulso di guardarmi indietro, di rivisitare l'epoca di chi, come me, è nato nel cuore della guerra per tentare di abbozzarne un bilancio”; con queste parole l'autore apre il proprio testo e aiuta il lettore a comprendere il perchè di una ricerca che si basa su oltre cento interviste e dove ognuno degli intervistati ha svelato il proprio vissuto. Un modo singolare ma efficace quello adottato da Carelli per raccontare la storia di Crema e del cremasco. Una storia narrata dando voce direttamente a chi è stato protagonista della vita cittadina dal dopoguerra ad oggi. Colpisce la franchezza e la concretezza adottata per raccontare gli avvenimenti e le trasformazioni che negli anni il nostro territorio ha vissuto. La presentazione del testo, avvenuta in un Teatro San Domenico straordinariamente pieno, si è avvalsa di diversi supporti; commenti musicali (con il maestro Mario Piacentini al pianoforte) alternati alla lettura di passi estrapolati dal libro, ma anche supporti video (opera di Nino Antonaccio e Giancarlo Molaschi). Tra i diversi filmati proiettati ne ricordiamo uno, che ha riportato agli anni in cui nella nostra città era presente un manicomio. Come ancora ricordano i cremaschi più anziani, tale struttura era ubicata nel quartiere cittadino di Santa Maria. Alcune storie – estrapolate dal libro – il pubblico presente in sala le ha potute ascoltare grazie alla letture realizzate da Graziella della Giovanna e Fiorenzo Gnesi; tra le storie narrate commuove e fa riflettere quella di una insegnante che ad un certo punto della propria vita, entra in una situazione di crisi e disagio psicologico. Gradualmente, l'insegnante, scivola in una depressione grave sino ad arrivare alla drammatica decisione di porre fine ai propri giorni. Episodi di tal genere – pur apparendo semplicemente vicende di singoli individui – hanno portato a riflettere sui passaggi storici e culturali che anche a Crema sono stati compiuti per transitare dalle vecchie strutture manicomiali all'odierna situazione di cura della patologia psichiatrica. Questa, d'altro canto, la finalità del libro: partire dalla quotidianità, dagli avvenimenti dei singoli per narrare la “storia” di una comunità e dei suoi mutamenti.Una scelta che ha consentito di ottenere un ottimo risultato. Pienamente legittimi, quindi, l'apprezzamento e la soddisfazione espressi da Felice Lopopolo, che del Centro di Ricerca “Alfredo Galmozzi” è presidente.
Rispetto all'autore del libro ricordiamo che lo stesso è nato a Crema proprio nel 1943 (anno da cui prendono il via i suoi “appunti di viaggio” ed è stato per molti anni professore di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico di Crema. Le sue precedenti pubblicazioni sono “Creazioni dal nulla?” (Celuc, Milano) e “Crema tra crisi e riscatto” (Libreria Editrice Buona Stampa, Crema).
Flavio Rozza
Flavio Rozza
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