Quale futuro per l'area Stalloni e il Mercato di Crema? (inPrimapagina del 22 gennaio 2010)

Quale futuro per l'area Stalloni e il Mercato di Crema? A porre questa domanda è il Gruppo Consigliare “Sinistra, Ecologia, Libertà”, promotore di un incontro pubblico tenutosi lo scorso lunedì presso la Sala dei Ricevimenti del Comune di Crema.
A moderare la serata, Alvaro Dellera, mentre a Franco Bordo è spettato il compito di illustrare ai presenti il contenuto dell'Accordo di Programma sottoscritto da Regione Lombardia, Provincia di Cremona e Comune di Crema.
L'Accordo riguarda la valorizzazione del Centro Ippico di Crema, ovvero il complesso noto ai cremaschi col nome di “stalloni”. Il dibattito è stato introdotto dall'intervento di Dellera, che ha fatto un excursus per ricordare la storia e le vicende che hanno interessato nel corso degli anni l'area in questione. Un'area vasta, di circa 130.000 mq, posta proprio nel cuore della città, dove attualmente è presente una ricca collezione di carrozze d'epoca e dove ha sede il Centro di Riabilitazione Equestre; una realtà di cura oggi frequentata da circa 100 pazienti.
Grazie al materiale messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale, Franco Bordo ha potuto illustrare ai presenti i passaggi previsti dall'Accordo di Programma, nonchè le variazioni che sono state apportate dopo aver appreso gli esiti delle ultime indagini idrogeologiche ed archeologiche.
Proprio rispetto a tali variazioni è stata data molta rilevanza al fatto che una parte dell'area degli Stalloni – di proprietà della Regione Lombardia, ma attualmente gestita da ERSAF – nel progetto iniziale era destinata ad un parcheggio di 500 posti, mentre dopo aver appreso della presenza dei laterizi delle Mura Venete, nonché di una falda acquifera a poco più di quattro metri di profondità, sono state apportate modifiche dell'originario progetto. Tale scelta ha tuttavia suscitato malumori tra la minoranza consiliare, in quanto il Comune, per poter realizzare l'iniziale idea di un parcheggio interrato di 500 posti, ha assunto impegni ben precisi (cui terrà fede nonostante la variazione del progetto) e – sostiene Bordo – ha ceduto aree per un valore complessivo di oltre sei milioni di euro.
Molta preoccupazione è inoltre scaturita dal fatto che i lavori di riqualificazione riguarderanno via Verdi, coinvolgendo, quindi, l'area attualmente adibita per lo svolgimento del mercato coperto. La presenza tra il pubblico in sala di numerosi commercianti ed ambulanti è in qualche modo una riprova della preoccupazione che quest'ultimo punto suscita. Preoccupazione per il trasferimento durante i lavori di riqualificazione, ma soprattutto timore – per gli ambulanti - di non poter tornare più ad occupare la zona di via Verdi.
Nel corso della serata sono stati numerosi gli interventi e le domande del pubblico. Da segnalare anche l'intervento dell'ex presidente della Provincia Giuseppe Torchio che ha ricordato di aver provato in ogni modo a difendere il territorio, mentre Gianni Risari - già vicesindaco di Crema - ha invitato ad agire per fermare l'operazione e a prestare attenzione alle scadenze previste dall'Accordo di Programma, che – dice Risari - “non lasciano molto tempo a disposizione”.
Unico esponente della maggioranza presente al dibattito è stato Antonio Agazzi, presidente del Consiglio Comunale; il quale, prendendo la parola, si è detto “colpito per la numerosa partecipazione” ed ha sottolineato quanto sia importante per la vita democratica della città, che una forza politica di minoranza si muova e prenda posizione rispetto alle proposte dell'Amministrazione. Il presidente del Consiglio Comunale, dando una piccola stoccata alla maggioranza cui appartiene, ha anche detto che un'Amministrazione convinta delle scelte che compie deve avere la capacità di argomentare e difendere le proprie decisioni; pertanto Agazzi ha concluso rivolgendo al Sindaco e alla Giunta un invito a confrontarsi, ad ascoltare le eventuali proposte e ad impegnarsi per una puntuale e precisa informazione alla cittadinanza.
                                                                                                                                             Flavio Rozza

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