23a Rassegna delle Corali Cremasche (inPrimapagina del 04 giugno 2010)

Sono tradizionalmente due gli appuntamenti che, durante l'anno, vedono riunite le Corali Cremasche; la Messa di Santa Cecilia celebrata in Cattedrale nel mese di novembre e la Rassegna delle Corali. Iniziativa, quest'ultima, realizzata anche quest'anno grazie alla Commissione Diocesana Musica per la Liturgia, presieduta da don Giacomo Carniti.
Giunta alla 23a edizione, la Rassegna si è svolta sabato 23 maggio presso la Chiesa di San Bernardino – Auditorium Manenti di Crema.
Ben undici le Corali che si sono avvicendate sul palco. Ad aprire la serata, la Corale “Collegialis Ecclesia” di Offanengo – San Carlo, seguita dal coro “Akathistos” di Sergnano, “Melos” di Montodine, “Sweet Suite” della Scuola Monteverdi di Crema, “S. Stefano” di Bagnolo Cremasco, “Santa Maria Assunta” di Ombriano, “Pregarcantando” di Crema, “San Bernardino” di Crema,”Armonia” di Credera – Moscazzano, “Santa Maria in Silvis” di Pianengo e “San Giovanni Battista” di Camisano.
Molto numeroso e attento il pubblico che, mantenendo un silenzio quasi religioso, ha assistito alle esecuzioni dei diversi Cori. Difficile, d'altronde, non rimanere catturati dalla musica e dai canti eseguiti.
In conclusione, il Vescovo di Crema S.E. Mons. Oscar Cantoni, ha voluto ringraziare le Corali e ciascuno dei cantori “per aver allietato la serata e aiutato a pregare”.
Il Vescovo ha inoltre voluto rilevare un'ulteriore caratteristica positiva che ogni anno contraddistingue l'evento musicale organizzato dalla Diocesi. Ha infatti indicato la Rassegna come un luogo dove ciascuno porta ed offre la propria qualità; “in tale occasione le Corali non partecipano per dimostrare di essere migliori, ed è del tutto assente la logica della competizione”.
“Momenti come questo – ha proseguito Mons. Cantoni – dimostrano che è possibile realizzare l'invito di San Paolo, quando dice: imparate a stimarvi a vicenda”.
Prima di chiudere la Rassegna, il Vescovo ha infine consegnato una targa ricordo ai direttori delle Corali Cremasche, che hanno poi eseguito tutte assieme un canto conclusivo diretto da don Carniti.
Il prossimo appuntamento che vedrà ancora riunite tutte le Corali è quindi per il prossimo mese di novembre, quando si troveranno nel Duomo di Crema per celebrare la loro patrona.

Flavio Rozza

"Profumo di pane" per beneficenza (inPrimapagina del 04 giugno 2010)

La creatività artigianale dei nostri panificatori, unita ad una spiccata sensibilità sociale, ha dato vita all'iniziativa denominata “Profumo di pane e...”, che – dal 29 maggio al 06 giugno – ci farà vedere la piazza principale di Crema occupata da stand con numerosi e gustosi prodotti da forno.
La manifestazione, promossa dalla Lega Panificatori presieduta da Angelo Guerini Rocco, è riconducibile alle finalità di sviluppo commerciale previste dai Distretti del Commercio di Crema.
All'inaugurazione della Prima Edizione di “Profumo di Pane e...”, tenutasi la scorsa domenica, vi erano diverse autorità istituzionali e della politica locale. Oltre ai rappresentanti dell' amministrazione comunale e provinciale – tra cui segnaliamo Matteo Soccini, assessore provinciale allo sviluppo economico, e Maurizio Borghetti, assessore al commercio per il Comune di Crema – era presente anche S.E. il Prefetto dr. Tancredi Bruno di Clarafond.
L'iniziativa, volta a far conoscere alla cittadinanza il lavoro dei fornai del nostro territorio e promuovere il consumo dei loro prodotti, si propone anche un importante obiettivo di solidarietà.
Quanto verrà ricavato nel corso della settimana, sarà infatti devoluto per finalità sociali. A beneficiare della solidarietà dei cremaschi e dei panificatori, saranno: il Centro di Aiuto alla Vita, la Parrocchia della Cattedrale e la Fondazione Francesca Rava Onlus. Nel concreto, grazie ai fondi che verranno destinati alle tre realtà prima citate, sarà possibile continuare a sostenere le madri che – nonostante oggettive difficoltà – si rivolgono al C.A.V. per proseguire la maternità, gli indigenti che chiedono alla Parrocchia un aiuto economico e – mediante la Fondazione Francesca Rava – giungerà un concreto aiuto anche alla popolazione di Haiti, che ancora oggi soffre per le conseguenze del terremoto.
Come ha voluto sottolineare l'assessore provinciale Paola Orini: “il pane è da sempre simbolo della vita, ma in questo caso si va oltre la metafora, ed il pane si collega direttamente e concretamente al sostegno della vita; obiettivo che i tre enti citati si pongono come prioritario”. Per questo, ha aggiunto Orini, è auspicabile un contributo da parte di tutti i cittadini.
Anche Borghetti, che non ha risparmiato una lieve nota polemica circa il divieto di panificare nelle giornate festive, si augura un successo dell'iniziativa e ricorda come la manifestazione sia frutto di una stretta e proficua collaborazione coi Distretti del Commercio.
Per partecipare concretamente al successo dell'iniziativa basta acquistare il pane (o altri prodotti da forno) negli stand allestiti nella piazza del Duomo di Crema. Per farlo c'è tempo sino a domenica 06 giugno, quando “Profumo di pane e...” terminerà la sua prima edizione.

Flavio Rozza

Crema e le mura venete (inPrimapagina del 29 maggio 2010)

Anche quest'anno diverse città della provincia di Cremona – tra cui Crema – sono tornate ad essere protagoniste delle “Giornate Italiane dei Castelli; l'importante iniziativa culturale nata alla fine degli anni novanta, volta a promuovere le città murate e castellate.
Una manifestazione dal duplice obiettivo: diffondere la conoscenza della storia, e rendere maggiormente conosciute e frequentate le caratteristiche città della nostra provincia. Molte e tutte interessanti le iniziative previste nel mese di maggio. Tra i diversi eventi in programma sono contemplate mostre, visite guidate ad edifici storici, feste folcloristiche, intrattenimenti in costume d'epoca e momenti musicali.
Gli eventi si snoderanno in diverse località, tra cui Crema, Pandino, Soncino, Pizzighettone ed altri paesi accomunati dalla presenza di un castello o dal fatto di essere circondati da storiche mura. Proprio nell'ambito delle manifestazioni promosse in occasione delle “Giornate dei Castelli”, sabato 22 maggio è stata inaugurata – presso il Museo Civico cittadino di via Dante Alighieri – la mostra dal titolo “Crema e le Mura Venete”. Oltre ad esponenti del mondo culturale della nostra provincia, l'inaugurazione ha visto la presenza del Presidente del Consiglio Comunale Antonio Agazzi, del Segretario della Pro Loco Crema Erminio Beretta, della Direttrice dell'Ufficio Turistico della Provincia di Cremona e dell'arch. Moruzzi. Mentre la Tavola rotonda, organizzata in occasione della presentazione della mostra, è stata arricchita dai contributi dell'arch. Roncai, del dr. Ferrigno (Presidente della Pro Loco Crema), dell'Assessore alla Cultura del Comune di Crema Paolo Mariani e dell'arch. Edallo.
Il confronto si è aperto con una introduzione dell'Assessore Mariani, che ha voluto elogiare il valore di manifestazioni di questo tipo, in quanto fondamentali per divulgare elementi importanti della nostra storia che altrimenti rimarrebbero sconosciuti o dimenticati. Infatti, sempre secondo Mariani, “lo storico svolge un compito importante, ma spesso – l'esito degli studi – rimane circoscritto in ambito accademico”. Più impegno nel divulgare determinati studi ed una più incisiva azione per far appasionare alla storia anche le nuove generazioni, questo l'auspicio dell'assessore alla Cultura.
Il presidente della Pro Loco cremasca ha invece ricordato le tappe più significative e l'evoluzione che vi è stata da quando – dodici anni fa – la manifestazione ha preso il via. Con evidente orgoglio, il dr. Ferrigno ha menzionato l'importante convegno che si tenne a Crema nel 1998, dal titolo “Crema e le sue difese”. Fu il primo passo per tornare a valorizzare l'importanza storica della nostra città, ma ne seguirono altri. Importante, ad esempio, è stato l'aver riportato alla luce anche il prezioso volume di Corrado Verga; “Crema città murata”. Si affida ai ricordi anche l'arch. Edallo, che riporta i racconti dei suoi nonni. Ricordi che ci portano ad una Crema molto diversa da quella attuale, quando il “passeggio” non si faceva nell'odierna via Mazzini, ma lungo le mura venete. “Spesso – ha ricordato l'arch. Edallo – durante il passeggio attorno alle mura, i cremaschi si fermavano nell'area denominata “Campo di Marte”, dove potevano osservare le esercitazioni dei cavalleggeri di stanza a Crema sino alla Prima Guerra Mondiale”.
Dopo aver ricordato la Crema del passato, Edallo ha voluto soffermarsi anche sul significato delle mura; ciò che rappresentarono nel passato e ciò che rappresentano oggi. Altrettanto interessante e articolato, l'intervento dell'arch. Roncai, che ha elogiato Crema in quanto è stata una delle prime città che ha esaminato il valore delle mura, e proprio sull'attacco alle mura ha saputo iniziare un processo di costruzione della propria identità. Sempre Roncai ha voluto far notare come la nostra città sia stata la prima ad inserire - nello strumento urbanistico cittadino – l'attenzione alle mura. Per quanti volessero approfondire la tematica, segnaliamo che la mostra “Crema e le mura venete” sarà visitabile sino al 30 maggio, presso il Museo Civico cittadino.

Flavio Rozza

"Historia di Crema" di Pietro da Terno: presentata l'opera riprodotta a cura del Lions Club Crema Host (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

Alla presenza di numerose personalità del cremasco, lo scorso sabato il Lions Club Crema Host – presieduto dalla dr.ssa Severina Donati – ha illustrato il contenuto del “service” per l’anno 2009/2010. Un “service” rivolto alla cultura, per consentire agli studiosi e alla cittadinanza, la possibilità di conoscere le antichissime origini della città di Crema.
Grazie ad una stretta collaborazione fra la dr.ssa Francesca Moruzzi, Direttrice della Biblioteca Civica di Crema, il Lions Club e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema, è stato possibile riportare alla luce uno scritto di grande valore storico: l’ “Historia di Crema” di Pietro da Terno.
Da diverso tempo, per tutelarne la conservazione, il noto testo dello storico cremasco non era più consultabile. Come ha ricordato la dr.ssa Donati, l’ “Historia di Crema” è uno scritto del 1556, che conta ben 360 pagine e al quale tanti storici si sono ispirati. Il testo è originale, ma nel 1739 – per evitare che si perdesse una preziosa testimonianza delle radici storiche della nostra città – Giuseppe Salomoni trascrisse l’intera opera che fu poi regolarmente vidimata da un notaio ed è tuttora conservata presso la biblioteca cittadina, catalogata con la denominazione “Manoscritto 7”.
L’iniziativa promossa dal Lions Club Crema Host ha permesso di effettuare una copia anastatica del manoscritto che è poi stata riprodotto in 500 esemplari.
La presentazione del libro è avvenuta di fronte a diversi rappresentati dell’Amministrazione locale e Provinciale. Per il Comune di Crema, oltre al Sindaco, erano presenti Antonio Agazzi (Presidente del Consiglio Comunale) e Paolo Mariani (Assessore alla Cultura). Mentre in rappresentanza della Provincia, l’Assessore all’Istruzione Paola Orini, che ha portato anche i saluti del Presidente Massimiliano Salini. Per far comprendere il valore dell’iniziativa, Mariani ha voluto sottolineare la sostanziale differenza che intercorre tra la copia di un’opera d’arte pittorica e la riproduzione anastatica di un testo scritto, come quello di Pietro da Terno. “In quest’ultimo caso – sostiene Mariani – anche a fronte della perdita dell’originale, la cultura non subirebbe alcun danno; i contenuti del testo, infatti, verrebbero trasmessi anche attraverso la semplice copia. Molto importante e utile, quindi, la scelta operata dal Lions di investire in tal senso”.
Ad esporre i contenuti del testo riprodotto e l’importanza dell’iniziativa, vi era il prof. Romani H. Rainero, docente di Storia presso l’Università degli Studi di Milano, il quale ha sottolineato come “la testimonianza storica del passato confermi il rapporto tra generazioni e ne rafforzi il valore”.
Nel commentare il testo di Pietro da Terno, il prof. Rainero ha fatto notare il valore dell’iniziativa in quanto “mille anni di storia della città, dal 570 dopo Cristo al 1556, vengono in tal modo riportati alla luce e possono diventare oggetto di ulteriori indagini sia da parte degli studiosi, sia da parte di tutti gli appassionati di storia.
L’unanime apprezzamento mostrato dal pubblico e dagli esponenti della cultura locale presenti in sala, rappresenta sicuramente un incoraggiamento nel proseguire con simili iniziative, volte a promuovere e divulgare la cultura.

Flavio Rozza

La Chiesa di Crema si prepara ad introdurre il Diaconato permanente (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

E’ un momento importante per la Chiesa di Crema. Seppur in ritardo rispetto ad altre Diocesi, la nostra Chiesa locale sta compiendo un passo decisivo per introdurre il ministero del Diaconato permanente.
Proprio in questi giorni i Consigli pastorali parrocchiali si stanno riunendo per discutere e approfondire il significato di questa figura.
Per quanto riguarda la zona pastorale cittadina, i Consigli si sono riuniti lo scorso lunedì presso la sala parrocchiale di Crema Nuova. L’incontro, presieduto da mons. Mauro Inzoli, in qualità di Vicario zonale, è stato condotto da don Ennio Raimondi, al quale è spettato il compito di illustrare ai presenti il percorso compiuto dalla nostra Diocesi per “restituire” anche alla Chiesa di Crema questo prezioso ministero.
Come ha fatto notare mons. Inzoli, è inusuale una riunione tra tutti i Consigli pastorali cittadini, ma il fatto che ciò sia avvenuto denota l’importanza del tema trattato.
Due letture, tratte dalla Sacra Scrittura, hanno consentito ai componenti dei Consigli di poter comprendere il significato originario del diaconato. Grazie alla Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi (cap. 12) è stata ribadita l'importanza della diversità dei carismi all'interno della Chiesa, mentre la lettura degli Atti degli Apostoli (cap. 6), ha permesso di ricordare le motivazioni e le esigenze che, nella Chiesa di Gerusalemme, fecero da sfondo alla nascita del diaconato.
La precisa e dettagliata relazione di don Raimondi ha messo in luce alcuni passaggi e domande fondamentali. E' risultato molto utile, per comprendere il senso del ministero diaconale, conoscere alcuni aspetti storici. Gli Atti degli Apostoli ci parlano della nascita del diaconato, ma dal V secolo in poi, tale ministero è andato incontro ad un progressivo declino, tanto da sparire per circa mille anni e rimanere solo come tappa intermedia verso il sacerdozio.
E' stato necessario attendere il Concilio Vaticano II per tornare a parlare di diaconato permanente e iniziare a progettare la “restituzione” (come previsto al n. 29 della Lumen Gentium) di questo utile e importante ministero offerto alla Chiesa. Il diaconato che la Chiesa ha voluto reintrodurre è, per usare una espressione conciliare, “non per il sacerdozio, ma per un ministero” è potranno accedervi sia fedeli sposati, sia celibi.
Ma se in alcune Diocesi i diaconi sono presenti ormai da 20 anni, la Chiesa cremasca ha iniziato a parlarne solo nel 2000 con mons. Angelo Paravisi. La questione fu poi ripresa nel 2007 da mons. Oscar Cantoni, con la lettera pastorale “Il Battesimo sorgente delle vocazioni ecclesiali”. Ulteriore dibattito vi è stato recentemente nei Consigli pastorale e presbiterale diocesani, per poi giungere al confronto di questi giorni con i fedeli impegnati nella vita parrocchiale.
“Diaconia vuol dire servizio: in questa parola è racchiusa l'identità del diacono”, con questa premessa, don Raimondi ha iniziato a illustrare il significato del ministero diaconale. Per chiarire ulteriormente il concetto ha poi aggiunto che il diacono “deve essere immagine del Cristo che serve”. Il servizio cui è chiamato chi accede al primo grado dell'Ordine è triplice; si parla infatti di una diaconia della Parola, della Liturgia e della Carità. Quanti saranno chiamati ad essere diaconi potranno svolgere diversi compiti: amministrare il Battesimo, distribuire l'Eucaristia, benedire il matrimonio, celebrare la Liturgia della Parola, assistere il Vescovo nella celebrazione eucaristica, avere incarichi a livello diocesano, nonché presiedere il rito del funerale e amministrare i sacramentali.

Flavio Rozza

Gli alpini cantano "Nikolaewka" dedicandola a Luigi Guerini Rocco, reduce della II Guerra Mondiale, presente in sala (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

A distanza di una settimana dall'Adunata nazionale, svoltasi a Bergamo, anche Crema – sabato scorso – ha voluto rendere omaggio alla propria rappresentanza di Alpini e al Gruppo locale A.N.A. che quest'anno celebra l'ottantesimo anno di fondazione. Per dare il via ai festeggiamenti gli alpini cremaschi hanno organizzato, presso l'Auditorium Manenti di Crema, una serata all'insegna della musica; ospite il Coro A.N.A. di Carate Brianza, abilmente diretto dal Maestro Peppino Pirola.
Di fronte ad un auditorium colmo di gente, gli alpini – con le loro note – hanno saputo alternare momenti di allegria ad altri più nostalgici, in ricordo dei propri caduti e di quanti, come dicono loro, “sono andati avanti”. Gli Alpini, si sa, hanno una personalità ricca e se innegabilmente riscontriamo in loro la profondità, il senso della memoria, il rispetto di quanti ci hanno preceduto e forse un po' di nostalgia, è altrettanto vero che sanno essere anche allegri e spensierati, riuscendo così a trasmettere serenità e buon umore.
Molto variegato il programma musicale della serata. I canti, introdotti dal brillante Vito Mattiace, hanno toccato tematiche e generi differenti. Il primo canto ha ricordato il Monte Pasubio, dove tuttora vi è un Ossario coi resti di oltre 5000 alpini caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Le note del coro A.N.A. di Carate Brianza hanno poi proseguito il viaggio nella memoria, ricordando la campagna di Russia e le vittime del secondo conflitto mondiale. Ma dopo aver cantato “Signora delle Cime”, per ricordare quanti “sono andati avanti”, la serata è proseguita con alcune esecuzioni per richiamare l'attenzione su tematiche ambientali, ed altre, come “Sciur padrun”, per non dimenticare quello che siamo stati ed il nostro passato. “Go down Moses” ha invece portato all'attenzione del pubblico uno dei periodi bui della storia; quando alcune persone erano considerate “cose” e vigeva lo schiavismo.
Molto gradevoli anche i riadattamenti di alcune canzoni che di certo non rientrano nel tipico repertorio degli Alpini, come “My Way” - nota per essere stata interpretata da Frank Sinatra – e “Io Vagabondo”, la famosa canzone dei Nomadi riproposta come un inno alla libertà. Questa pluralità nel repertorio del Coro A.N.A. di Carate, dimostra veramente la volontà di voler raggiungere un vasto pubblico e sensibilizzare verso tematiche differenti.
Ovviamente non sono mancati momenti più leggeri, alcuni con simpatici sketch da parte dei componenti del coro. Molto allegra, ad esempio, l’esecuzione de “La barbiera degli alpini” e “Bevè bevè compare”.
A conclusione della serata, infine, un gesto molto commovente. Gli alpini, avendo appreso della presenza in sala del cremasco Luigi Guerini Rocco, reduce della Seconda Guerra Mondiale, hanno voluto rendergli omaggio intonando il canto “Nikolaevka”; dal nome della città dove nel 1943 fu combattuta una delle più importanti battaglie del fronte orientale.
Altre iniziative per ricordare l'ottantesimo anno di fondazione del Gruppo A.N.A. di Crema, sono previste nei prossimi mesi. Tra le manifestazioni in programma segnaliamo la presentazione del libro di Antonio Aresi (“I ricordi della mia campagna di Russia”), una serata dedicata ai Cori alpini il 25 settembre presso il Teatro San Domenico e, il 26 settembre, la festa sezionale che per l’occasione prevede anche un apposito annullo filatelico.

Flavio Rozza

Consegnate le Borse di studio al Liceo "Racchetti" (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

Il Liceo Classico “A. Racchetti” di Crema ha premiato i suoi alunni più meritevoli. L’evento si è svolto presso l’Aula Magna dell’Istituto che ha sede in viale Santa Maria.
Alla professoressa Giovanna Alquati – Dirigente scolastico – il compito di consegnare le borse di studio, i premi e i riconoscimenti a favore degli allievi che nel corso dell’anno scolastico 2008/2009 si sono distinti per impegno e risultati. Presente alla celebrazione anche l’Assessore Provinciale all’Istruzione, prof.ssa Paola Orini e il Presidente del Consiglio Comunale di Crema, Antonio Agazzi.
La mattinata, divisa in due momenti, ha visto nella prima parte l’assegnazione dei vari riconoscimenti, nella seconda la consegna dei diplomi di maturità.
Oltre alle “Valorizzazioni delle eccellenze” – finanziate dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – le Borse di studio assegnate sono state sei: due bandite dagli “Ex allievi del Racchetti”, due intitolate ad “Ugo Palmieri” e altre due a “Guido Alberti”.
Hanno ricevuto la Borsa di studio “Ugo Palmieri” le allieve Alessandra Lucini Paioni e Giulia Cristina. Le Borse messe a disposizione dagli “Ex allievi del Racchetti”, invece, sono state assegnate a Gisella Beatrice Beretta e Simone Casiraghi.
Mentre Valentina Severgnini e Giulia Cristina hanno ricevuto la Borsa di studio “Guido Alberti”.
Per quanto riguarda la “Valorizzazione delle eccellenze” gli allievi premiati sono: Marta Parati, Valentina Severgnini, Elena Duchini ed Eugenio Luigi Saracino.
Semplici, ma certamente veritiere, le parole pronunciate dalla prof.ssa Alquati, la quale ha ricordato che “la ricompensa per una cosa ben fatta è di averla fatta”.
Agli ottimi studenti del “Racchetti”, i complimenti e l’augurio di proseguire sempre col medesimo impegno.

Flavio Rozza

Premiati i vincitori del concorso "Racconta la tua favola" (inPrimapagina del 14 maggio 2010)

Si è conclusa domenica la terza edizione di “Racconta la tua favola”, il concorso promosso e organizzato dall’Associazione Culturale Passe-Partout. A dare il via alla giornata, come da programma, lo spettacolo di burattini e marionette di Giorgio Gabrielli; un momento di intrattenimento che ha coinvolto e divertito sia i bambini che i genitori. L’inizio della giornata dedicata alle favole è stato tuttavia movimentato. A causa di un disguido da parte della Fondazione San Domenico, la Sala è stata messa a disposizione degli organizzatori solo pochi istanti prima dello spettacolo, col rischio di dover annullare la rappresentazione d’apertura nonostante i numerosi bambini accorsi. Seppur in versione ridotta (senza scenografia) Gabrielli ha comunque intrattenuto i bambini dimostrando di essere un artista abile e capace d’improvvisazione. La mattinata è poi proseguita con un momento di animazione gestito dagli allievi della Scuola Primaria di Casaletto Vaprio.
Certamente più serena la seconda parte della giornata, che ha visto premiare i vincitori delle tre categorie in gara. Dopo i saluti iniziali, Rachele Ogliari – promotrice della Rassegna – ha voluto sottolineare la finalità sociale e solidaristica dell’iniziativa. Quanto ricavato, andrà infatti a sostegno della ricostruzione della biblioteca dell’Aquila, distrutta dall’ultimo terremoto. Oltre al contributo destinato ai terremotati, l’Associazione Passe Partout ha confermato, anche per questa terza edizione, la volontà di sostenere “Mirea”, un’associazione da tempo impegnata nel rispondere al problema della dislessia. A conferma della bontà della manifestazione e del sempre crescente credito che il concorso sta assumendo, la presenza di molti esponenti dell’Amministrazione locale e Provinciale, tra cui – in rappresentanza del Comune di Crema – Paolo Mariani (assessore alla Cultura), Antonio Agazzi (Presidente del Consiglio Comunale), Laura Zanibelli (assessore all’Istruzione). A portare i saluti della Provincia di Cremona e del Presidente, vi era Paola Orini, assessore provinciale all’Istruzione.
Il pomeriggio è poi proseguito con la consegna dei premi ai primi classificati delle tre sezioni, il tutto intercalato dalla lettura – da parte dei ragazzi del Teatro San Domenico - di alcuni passi delle favole vincitrici. Partendo dai più piccoli sino ad arrivare alla sezione adulti i premiati sono stati i seguenti. Per la sezione Ragazzi (dagli 8 ai 12 anni) la prima classificata è Sofia Cavalli di Crema, seguita dalla classe 1aA di Mazzuolo (MN) e da Sara Zuccotti di Crema. Il cremasco Francesco Giordano si è invece aggiudicato il primo premio della categoria Giovani (13 – 18 anni); categoria, quest'ultima, che ha visto Bianca Ferrari di Cremona e Laura Belotti di Romano di Lombardia, collocarsi rispettivamente al secondo e terzo posto. Un ex aequo, invece, per quanto riguarda la sezione Adulti, dove Giuseppina Ruggeri e Peppo Bianchissi, entrambi di Crema, hanno vinto il primo premio. Ad alternare la consegna dei premi, oltre alle letture dei giovani allievi della scuola di teatro, il piacevole ascolto delle musiche di Greig, Schubert e Strass, magistralmente suonate al pianoforte da Biancamaria Piantelli e Paolo Carbone.
L’appuntamento è per il prossimo anno, con la quarta edizione del concorso letterario che - in questi anni - ha contribuito a far conoscere Crema come “città delle fiabe”.

Flavio Rozza

"Racconta la tua favola". Presentata l'iniziativa promossa dall'Associazione Culturale Passe Partout (inPrimapagina del 07 maggio 2010)

L'Associazione Culturale Passe Partout, presieduta da Rachele Ogliari, ha presentato il programma della giornata che chiuderà la terza edizione di “Racconta la tua favola”; il concorso riservato a grandi e piccini con la passione per la scrittura.
Nel corso della conferenza stampa, tenutasi martedì 4 maggio presso la sede dell'associazione, è stato illustrato il dettagliato programma della manifestazione che, domenica prossima, vedrà la nostra città riconfermare l'attenzione nei confronti dei bambini. Per un giorno sarà la fantasia a tener banco e i cremaschi potranno confrontarsi con il variopinto mondo emerso dall'immaginazione di quanti – pur non essendo scrittori di professione – hanno voluto raccontare la propria favola. Previste, inoltre, interessanti iniziative destinate all'intrattenimento dei più piccoli. Quella che ci attende, si prospetta sicuramente una domenica ricca ed entusiasmante. Il tutto avrà inizio alle 10.30, con Giorgio Gabrielli, che intratterrà i presenti con uno spettacolo di marionette e burattini. A seguire, la Scuola Primaria di Casaletto Vaprio presenterà “Gli incontri di Pinocchio” di Emma Sangiovanni.
Previsto per il pomeriggio il momento clou della giornata, quando – alle 16.30 – prenderà il via la premiazione dei vincitori del concorso “Racconta la tua favola”. Molti anche quest'anno i partecipanti, mentre le favole selezionate e ritenute meritevoli di pubblicazione sono state 24, così suddivise: n.7 appartenenti alla sezione “Adulti”, n. 10 alla sezione “Giovani” e n. 7 a quella dei “Ragazzi”. Ad accompagnare le premiazioni vi sarà la musica di Biancamaria Piantelli e Paolo Carbone. Il tutto sarà intercalato dalla lettura dei brani delle favole premiate; compito che sarà affidato agli allievi del Teatro Ragazzi del San Domenico.
Nel corso della presentazione del libro, contenente una selezione delle più belle favole, Rachele Ogliari ha voluto esprimere il proprio sentito ringraziamento ad Emma Sangiovanni, che ha presieduto la Giuria composta da Riccardo Murabito, Anna Pilla, Aldo Parati ed Alberto Besson; autore, quest'ultimo, anche delle illustrazioni del libro.
Profondo, e certamente indice dell'attenzione con la quale la Giuria ha esaminato gli elaborati, il commento di Emma Sangiovanni. A detta della Presidente, “nel nostro tempo si è perso il concetto di fiaba e di favola”. Inoltre, ha proseguito ancora Sangiovanni “molti degli scritti in gara sono caratterizzati da un'idea iniziale e da una morale finale, ma ciò di cui si nota la mancanza è il corpo della storia. Nelle favole che sono state valutate si è riscontrata l'assenza di uno sviluppo, e quindi della riflessione”. Ma oltre alle fragilità, la Giuria ha anche voluto far rilevare come i testi siano stati per lo più redatti con una certa attenzione alla forma, rispettando i canoni di una corretta scrittura. Mentre le tematiche maggiormente ricorrenti negli elaborati, hanno mostrato che i partecipanti – sia i ragazzi che gli adulti - hanno a cuore l'ecologia, l'ambiente e nei loro scritti non hanno perso occasione per lanciare un messaggio, una sorta di appello per salvare il mondo che ci circonda.
Da non dimenticare che nel giorno della premiazione il volume e le cartoline della manifestazione saranno poste in vendita e l'intero ricavato verrà devoluto per la ricostruzione della Biblioteca dell'Aquila, distrutta a causa del terremoto che colpì l'Abruzzo l'anno scorso. Ancora una volta Rachele Ogliari ha dimostrato che promozione della cultura, attenzione al mondo dell'infanzia e solidarietà, sono dimensioni che possono camminare insieme. L'appuntamento, quindi, è per domenica 9 maggio a Crema, presso la Sala “G. Bottesini” dell'Ist. Musicale “Folcioni” in via Verdelli n.6.

Flavio Rozza

Prima festa multietnica a Dovera. Tra i Paesi rappresentati: India, Marocco, Guatemala e Perù (inPrimapagina del 07 maggio 2010)

E' stato un pomeriggio di festa, all'insegna della spensieratezza, capace di realizzare - seppur in modo semplice e spontaneo - dinamiche di vera integrazione. Parliamo della prima Festa Multietnica che si è tenuta a Dovera la scorsa domenica; iniziativa promossa e realizzata dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Mosetti e, in particolare, da Maria Stella Cavalli (Assessore ai Servizi Sociali) e Carlo Alberto Denti Pompiani (Assessore alla Cultura).
Contrariamente all'iniziale previsione, la festa - che in un primo momento doveva aver luogo presso il Parco Oldrini - a causa del maltempo si è svolta all'interno della palestra delle Scuole Medie.
Sono stati diversi i Paesi rappresentati, tra cui India, Marocco, Guatemala e Perù. Per ogni nazione è stato allestito uno stand con prodotti tipici del Paese rappresentato e, grazie alla disponibilità delle numerose donne che hanno partecipato all'iniziativa, è stato possibile degustare anche dolci caratteristici dei vari luoghi di provenienza.
Al di là della cornice certamente sobria e semplice, all'interno della quale si è svolto l'evento, il clima che si respirava era innegabilmente festoso e amichevole, tanto da poter dire che è stato un esempio concreto di come le differenze etniche e l'appartenenza a culture diverse, con un pizzico di buona volontà possono divenire realmente delle ricchezze. A rendere ancora più festoso il clima hanno contribuito anche le musiche e le danze dei diversi gruppi che si sono avvicendati.
Difficile non apprezzare i balli della scuola di danze multietniche “F.A.R.E. folk atelier Reggio Emilia” di Crema; altrettanto difficile non lasciarsi coinvolgere dallo spettacolo offerto dagli artisti congolesi dell’Associazione culturale “N’goma Yetu” che, grazie al ritmo delle percussioni dei loro tamburi, hanno spinto numerosi partecipanti a cimentarsi nelle entusiasmanti danze africane. A completare il quadro, inoltre, tre bravi animatori (Luca Sangalli, Andrea Altrocchi e Paolo Bottoni) che hanno saputo intrattenere e divertire anche i più piccoli.
“L'idea di una festa multietnica – ha spiegato Claudia Mammana, assistente sociale del Comune di Dovera ed organizzatrice dell'evento – è nata per rispondere ad un bisogno di integrazione sociale che le famiglie straniere presenti nel territorio hanno manifestato”. “Il Servizio Sociale – ha detto Claudia Mammana - ha rilevato tale bisogno, talvolta espresso in modo indiretto, ed ha cercato di dare una risposta concreta ed efficace con una iniziativa che contiamo di ripetere anche il prossimo anno”.
Se i Servizi Sociali hanno rilevato il bisogno e l'amministrazione comunale ha consentito la promozione e la realizzazione dell'evento, va anche detto che al buon esito dell'iniziativa hanno contribuito diversi soggetti del territorio. Importante, infatti, l'apporto ricevuto dai volontari dell'Oratorio di Postino, dal Gruppo Missionario, e dall'Associazione “Doron” di Rivolta d'Adda; associazione, quest'ultima, che ha curato l'allestimento della mostra di disegni, appositamente realizzati da alcune donne straniere. Prezioso e meritevole di essere segnalato, è stato infine il lavoro svolto da Malika Mounjid, mediatrice culturale di origine marocchina che da diverso tempo collabora col Comune. Proprio grazie ad un'abile e instancabile lavoro di mediazione molte donne sono state motivate ad intraprendere percorsi di integrazione, e la sentita partecipazione alla festa è stata una indubbia dimostrazione dell'efficacia di tali percorsi.
Visto l'esito della festa e la positiva risposta da parte delle famiglie straniere, l'auspicio è che iniziative di questo genere possano ripetersi anche nei prossimi anni e, chissà, magari coinvolgere anche Comuni limitrofi per realizzare un evento ancora più esteso e coinvolgente.

Flavio Rozza

Trofeo Dossena: lunedì 3 maggio presentazione presso il Teatro San Domenico di Crema (inPrimapagina del 30 aprile 2010)

Anche quest'anno la nostra città tornerà ad essere protagonista del calcio giovanile, rinnovando il consueto appuntamento col trofeo “Angelo Dossena”; l'ormai noto torneo di calcio internazionale dedicato alla categoria “primavera”. Il programma della prestigiosa kermesse sportiva, giunta alla trentaquattresima edizione, è stato illustrato durante la conferenza stampa che il Comitato Organizzatore - presieduto da Mario Palmieri - ha convocato lo scorso venerdì.
Il Torneo – che si disputerà dal 11 al 18 giugno vedrà la partecipazione di squadre di ottimo livello: Inter, Milan, Juventus, Cremonese, Atalanta, Nazionale Lega Pro, Slavia Praga e l'Internacional di Porto Alegre. Quest'ultima squadra sostituisce il Bahia che, proprio in questi giorni, ha comunicato la propria rinuncia in quanto – nelle stesse date – sarà impegnata nel disputare le fasi finali del locale campionato giovanile.
Come noteranno molti appassionati di calcio, le date del Trofeo Dossena coincidono anche con l'avvio del Campionato Mondiale, ma – come ha tenuto a rassicurare il presidente del Comitato Organizzatore – questo non dovrà destare alcuna preoccupazione. Tutte le partite del Torneo si disputeranno infatti nelle giornate in cui non è impegnata la Nazionale Italiana.
Come sempre, inoltre, la partita inaugurale si giocherà allo stadio“Voltini”. Nel corso della settimana di gioco saranno comunque coinvolti altri campi della provincia di Cremona e non solo.
I sorteggi delle squadre verranno effettuati nel corso della serata di presentazione che si terrà lunedì 3 maggio alle ore 21 presso il Teatro San Domenico di Crema.
Per la conduzione della serata confermato il giornalista sportivo Marco Civoli, volto noto della Rai e grande estimatore del Trofeo Dossena, per l'occasione affiancato da Cristina Firetto.
La presentazione prevede la partecipazione di ospiti d'eccezione, alcuni dei quali riceveranno particolari premi e riconoscimenti. Tra i premi più importanti legati al torneo non possiamo non ricordare il Premio “Giorgio Giavazzi – Stelle del Dossena”; un premio che ogni anno viene assegnato in collaborazione con la “Gazzetta dello Sport” a due personaggi che – passati dal “Dossena” – si sono poi affermati a livello nazionale. Dopo Giampaolo Pazzini e Gianluca Pessotto (premiati nel 2009), quest'anno sarà la volta di Riccardo Ferri (Stella del passato) e dell'allenatore del Genoa Gian Piero Gasperini (Stella attuale).
Ad arricchire la straordinaria serata che si svolgerà al Teatro San Domenico, sono inoltre attesi Salvatore Bagni, opinionista della Rai, e Alfredo Provenzali, storico conduttore di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Proprio lo scorso gennaio la popolare trasmissione radiofonica ha compiuto cinquantanni e la serata del 3 maggio vuol essere, tra l'altro, un'occasione per festeggiare la ricorrenza in compagnia della “voce” che per molti anni ha accompagnato gli appassionati del calcio. Non mancheranno, infine, musiche e danze, affidate rispettivamente al “Barbara Boffelli Quartet” e alla Scuola Danza di Chieve diretta da Barbara Bonizzi.
Per quanti non potranno seguire di persona l'evento sportivo, ricordiamo che la serata di presentazione, nonché le semifinali e la finale, saranno trasmesse in differita da Sky.
In attesa dell'avvio del torneo, quindi, l'appuntamento è per il 3 maggio; una serata aperta a tutti (l'ingresso è libero), durante la quale sarà possibile incontrare molti volti noti del mondo dello sport.

Flavio Rozza

Alvise di Canossa, Presidente di Arterìa, ospite al Rotary Club Crema (inPrimapagina del 30 aprile 2010)

Dopo aver trattato una serie piuttosto ricca e poliedrica di tematiche, il Rotary Club di Crema – presieduto da Luigi Aschedamini – nella conviviale dello scorso martedì è tornato a parlare d'arte, ponendo l'accento su aspetti di solito poco familiari al grande pubblico.
Ospite della serata, Alvise di Canossa, un nome piuttosto noto nel panorama artistico in quanto Presidente di Arterìa; un’importante società che si occupa della logistica e della movimentazione delle opere d’arte.
Al centro della relazione un settore molto affascinante e, per certi versi, avventuroso: il trasporto delle opere, la loro custodia, la conservazione e il restauro di beni artistici e di pregio.
Alvise di Canossa, ha presentato ai convenuti l’ambizioso progetto imprenditoriale denominato “Art Defender – Lo Spazio per l’Arte”; un progetto ancora giovane, che ha preso il via pochi mesi fa, ma orientato a consolidersi entro il prossimo anno con l'apertura di diversi centri.
Forte della propria esperienza professionale, il presidente di Arterìa ha voluto applicare il concetto della logistica anche al mondo dell'arte. “Condividere l'economia della cultura”, questa, in un certo senso, è stata la parola d'ordine, il leit motiv che ha determinato la nascita di “Art Defender”.
Nel concreto il progetto “Art Defender” è scaturito come risposta a due domande: come conservare le opere d'arte e dove farlo. Così, nel tentativo di rispondere in modo qualificato a queste due necessità, si sono riunite alcune importanti realtà del mondo della finanza, tra cui il Gruppo Axa, Alleanza Toro Assicurazioni, l'Unione Fiduciaria delle Banche Popolari ed Arterìa.
Come ha voluto rilevare nel corso della serata Alvise di Canossa, Art Defender non offre solamente un “prodotto”, come potrebbe essere la sicurezza e la custodia dell'opera d'arte, ma un complesso sistema nato per soddisfare le diverse esigenze di chi possiede oggetti artistici o comunque di prestigio.
Sicurezza, custodia e conservazione, sono quindi le tre colonne che sorreggono l'intero progetto. Per quanto concerne la sicurezza e la custodia delle opere d'arte, Art Defender offre una rete di impianti caratterizzati da sistemi di protezione ad elevato livello di tecnologia. Oltre alla mera custodia, però, vengono inoltre offerti servizi di conservazione e restauro, nonché ulteriori soluzioni quali la catalogazione dei beni e la consultazione degli stessi mediante un apposito sistema informatico.
Ulteriore punto che il relatore ha voluto sottolineare, riguarda la logistica e la mobilità delle opere d'arte. Il presidente di Arterìa, dopo aver ricordato ai presenti le posizioni espresse dal prof. Settis (Direttore della Scuola Normale di Pisa) - il quale ritiene che le opere d'arte non debbano circolare - ha voluto dissentire da tali posizioni e rimarcare il principio opposto: “l'arte deve circolare, l'importante è che ciò avvenga nel rispetto di determinati criteri di sicurezza ed attenzione per la conservazione”.
Prima di concludere il proprio intervento, Alvise di Canossa ha infine voluto denunciare la fragilità del sistema museale italiano; un sistema che non ha esitato a definire debole per quanto riguarda la sicurezza, le contaminazioni e le condizioni di conservazione, ritenute troppo precarie.

Flavio Rozza

Apprezzata la prima edizione di "Sapori e Tradizioni" (inPrimapagina del 23 aprile 2010)

E' stata una domenica con poco sole, ma l'aria che si respirava in Crema la scorsa domenica era certamente primaverile, piacevole, all'insegna della spensieratezza senza tuttavia trascurare spunti culturali. Grazie all'Assessorato al Commercio e Turismo, guidato da Maurizio Borghetti, si è ripetuta l'iniziativa “Bancarelle sotto il Torrazzo” e si è dato il via alla prima edizione della rassegna “Sapori e Tradizioni”, che ha messo in evidenza non solo alcune eccellenze del territorio Cremasco, ma anche di molte Regioni d’Italia. L’iniziativa, che ha ottenuto un buon successo, può diventare un appuntamento ricorrente anche per i prossimi anni ed elemento d’attrattiva anche in vista dell’Expo 2015.
Per un giorno la nostra città è stata invasa da bancarelle di prodotti naturali, artigianato, piccolo antiquariato ed anche ottimi prodotti di gastronomia. La manifestazione ha visto coinvolte le principali vie del centro storico (tra cui piazza Moro, via Matteotti e via Cavour), ed ogni spazio è stato dedicato ad un particolare settore. Via Cavour, ad esempio, è stata presa d'assalto dai libri con oltre 3000 titoli in grado di soddisfare veramente i gusti e le esigenze di ogni tipo di lettore. Simpatiche anche le iniziative rivolte ai più piccoli. Nel pomeriggio, infatti, i bambini sono stati catturati e coinvolti dallo spettacolo itinerante “Sono arrivati i pirati”; con abiti e “armi” tipiche dei predatori del mare, i protagonisti dello spettacolo hanno ingaggiato simpatiche lotte con i molti bambini che, attratti dal fascino dei pirati, si sono soffermati in piazza. Sempre a favore dei più piccoli, sia al mattino che al pomeriggio, è stato dedicato “Laborando: l'ufficio dei bambini”, uno spazio con intrattenimenti didattici/creativi, giochi, disegni e creazioni con vari materiali.
Oltre alle iniziative di carattere strettamente commerciale, non sono mancati momenti interessanti rivolti agli adulti. Da segnalare la mostra fotografica “Crema com'era”, un'occasione per rivivere attraverso le immagini la storia della nostra città. Per gli amanti della cultura, invece, grazie all'associazione “Amici del Museo”, è stato possibile fruire di una visita guidata gratuita nella nuova sezione archeologica del museo. Da ricordare, a tal proposito, che la sezione di Archeologia Fluviale del Museo, aperta di recente, sta riscuotendo un considerevole successo. Sono già centinaia i visitatori che hanno potuto ammirare le antiche piroghe rinvenute nei fiumi Adda e Oglio; un documento di eccezionale interesse per conoscere il rapporto tra l'uomo ed il fiume nel passato.
Straordinariamente gremita di persone anche piazza Duomo, che per tutto il giorno ha visto un viavai di cremaschi ma anche di molte persone provenienti da altre città lombarde, sempre più attratte da piacevoli iniziative del genere. Oltre a bancarelle floreali, e angoli dedicati all'arte (pitture e sculture), piazza Duomo è stata occupata da stand con proposte enogastronomiche, rappresentative dei sapori tipici e delle specialità regionali e biologiche. Stand che molti cremaschi, hanno mostrato d'apprezzare.
Gastronomia, tradizioni locali, cultura e valorizzazione del territorio; questi gli ingredienti che hanno caratterizzato la manifestazione “Bancarelle sotto il Torrazzo”.
Un clima di festa, quello vissuto domenica scorsa, che auspichiamo possa ripetersi presto.

Flavio Rozza

Viaggio nel mondo del libro. Per far nascere nei piccoli il piacere della lettura (inPrimapagina del 23 aprile 2010)

Un mese dedicato ai bambini, per accompagnarli in un accattivante viaggio nel mondo dei libri e far sì che, sin dalla più tenera età, i piccoli siano spronati ad avvicinarsi alla lettura.
Con questo fine è stata inaugurata la scorsa domenica – presso la Cittadella della Cultura di Crema – la bella iniziativa promossa ed organizzata da Francesca Moruzzi (direttrice della Biblioteca di Crema) in collaborazione con Mariagrazia Maghini (direttrice del sistema bibliotecario cremasco – soresinese). Giunta alla terza edizione, l'iniziativa prevede la mostra di libri per l'infanzia con testi per bimbi di tutte le età, nonché letture animate e laboratori che si svolgeranno in diversi comuni delle aree cremasco-soresinese e casalasco-cremonese.
Presenti all'inaugurazione dell'ultima edizione di “Viaggio nel mondo del libro” vi erano esponenti dell'amministrazione provinciale e comunale. In rappresentanza del Comune di Crema: Antonio Agazzi, presidente del Consiglio Comunale; Laura Zanibelli, assessore all'istruzione e Paolo Mariani, assessore alla Cultura. Mentre a rappresentare la Provincia di Cremona i rispettivi assessori all'istruzione e alla cultura, Paola Orini e Chiara Capelletti. Tra il pubblico anche esponenti della minoranza consiliare tra cui Gianemilio Ardigò.
“Auspico che questo momento di gioco – ha detto Mariani – sia anche istruttivo e formativo”, mentre Laura Zanibelli – rivolgendosi ai bambini – ha ricordato loro che poter disporre di uno spazio simile rappresenta un'occasione d'oro ed ha invitato i genitori ad accompagnare i figli nella lettura dei tanti bei testi messi a disposizione.  Paola Orini, invece, oltre a portare i saluti dell'amministrazione provinciale e del presidente Salini, ha invitato i bimbi ad “usare” i libri, “viverli” ed abituarsi alla lettura già alla loro età. “Sfogliare un libro – ha proseguito Orini – vuol dire iniziare una meravigliosa avventura”. Detto questo ha poi spronato i piccoli presenti all'inaugurazione ad approfittare delle giornate a loro dedicate e non perdere questa occasione per iniziare a leggere.  Molto entusiasta anche Antonio Agazzi, che non ha nascosto il suo sincero apprezzamento per tutti gli eventi di questo genere rivolti all'infanzia. “Una iniziativa interessante e bella, capace di sintonizzare lettura ed esigenze per l'infanzia”, così, il presidente del Consiglio Comunale, ha definito la manifestazione culturale che per circa un mese vedrà coinvolta la Cittadella della Cultura e numerosi comuni della provincia. Agazzi ha poi voluto sottolineare quanto sia importante e fondamentale per i bambini accostarsi alla lettura e coltivare la fantasia.
Nel corso dell'inaugurazione non sono inoltre mancati gli apprezzamenti per la cura e la perizia adottate nell'allestimento della mostra; complimenti rivolti in particolar modo a Francesa Moruzzi e Mariagrazia Maghini, che dell'iniziativa sono state promotrici. Le stesse hanno poi voluto evidenziare la ricchezza del programma e le diverse iniziative correlate all'evento, tra cui i numerosi incontri di animazione (laboratori di lettura, disegno, gioco con le immagini) che si effettueranno presso le biblioteche comunali dei vari paesi del territorio. Prevista. Nell'ambito del programma è stata anche prevista un'importante giornata di studi dedicata all'editoria per bambini e ragazzi, intitolata “Leggere...che bello!”.
La manifestazione, oltre all'esposizione dei libri, offre anche una particolare e innovativa mostra denominata “Improvvisazioni per matita e pennello” con l'esposizione di tavole tratte dai libri dell'illustratore Alessandro Sanna. La particolarità della mostra di Sanna è di essere interattiva; ovvero potrà subire modifiche ad ogni libero intervento del visitatore.
A Gianni Rodari, ritenuto il più importante autore di testi per l'infanzia, “Viaggio nel mondo del libro” ha invece dedicato una specifica sezione, esponendo tavole che illustrano le sue favole più famose. La mostra del libro, patrocinata dai Comuni di Crema e Casalmaggiore, proseguirà sino al 20 maggio. Un'occasione da non perdere per far nascere nei piccoli il piacere della lettura.

Flavio Rozza

Il Giro d'Italia. Strade, storie, oggetti di un mito (inPrimapagina del 02 aprile 2010)

E' stata una serata dedicata allo sport, ed in particolare al ciclismo, quella che il Rotary Cremasco San Marco ha organizzato giovedì 25 marzo. L'occasione per parlare delle “due ruote” è stata fornita dalla presentazione del libro “Il Giro d'Italia. Strade, storie, oggetti di un mito” edito da Bolis Edizioni; pubblicazione che ha visto la luce lo scorso anno in occasione del primo centenario della “corsa rosa”. La presentazione, affidata a Gino Cervi – coautore del libro assieme a Paolo Facchinetti – e ad Andrea Maietti (scrittore e giornalista e sportivo), ha permesso di ripercorrere storia e passaggi cruciali della manifestazione sportiva nazionale più popolare.
Come hanno rilevato gli autori del libro, a distanza di un secolo il Giro è diventato un'istituzione, una parte essenziale della storia e dell'identità italiana come pochi altri eventi collettivi nazionali.
E ripercorrere un secolo di Giro – ha fatto notare Cervi – ha inevitabilmente condotto a raccontare non solo le storie dei campioni e le loro grandi imprese, ma anche le strade, i paesaggi del Bel Paese, la gente intorno alla corsa, gli oggetti che la caratterizzano e le parole con le quali è stata raccontata sulle pagine dei giornali, alla radio e alla televisione.
Molte le curiosità e particolarità del ciclismo che sono state raccontate nel corso della serata. Nel tratteggiare l'immagine del Giro è stato posto in rilievo la caratteristica della sfida, il dualismo che spesso ha accompagnato le varie edizioni della gara. Difficile non ricordare anche alcuni campioni del passato; Binda e Girardengo, ma anche i celebri Coppi e Bartali.
Al di là del significato strettamente sportivo della gara è stato anche evidenziato il contributo che la stessa ha avuto nella costruzione del concetto di nazione comune e dell'identità italiana.
Nonostante lo scandalo doping, che ha offuscato l'immagine del ciclismo negli ultimi anni, val la pena ricordare quanto di buono caratterizza questo sport; uno sport che va incontro alla gente e dove non c'è mai un tifo “contro”; si sostiene il proprio beniamino, ma non si attacca mai “l'altro”.
Oltre agli autori del libro, tra gli ospiti del Rotary vi era Walter Avogadri, un campione del ciclismo degli anni passati. Mentre l'ospite d'eccezione doveva essere Gianni Bugno, che tuttavia – a causa di un imprevisto – ha dovuto disdire la propria partecipazione.

Flavio Rozza

"Il P.C.I. e gli Italiani". Presentato l'ultimo libro di don Guido Zagheni (inPrimapagina del 26 marzo 2010)

Per il ciclo “…Autori incontrano Lettori…”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema, giovedì l’altro è stato presentato “Il PCI e gli italiani”, l’ultimo prodotto editoriale di don Guido Zagheni, che lo stesso ha voluto dedicare “all'amico e maestro Nuccio Mantica”.
Sacerdote della Diocesi di Crema, don Zagheni è docente nei Seminari di Crema e Lodi e attualmente insegna Storia della Chiesa presso l’Istituto di Scienze religiose a Milano.
Dopo i saluti di Paolo Mariani, assessore alla cultura del Comune di Crema, è toccato ad Elia Ruggeri, presidente del Circolo Culturale “Città Nuova”, introdurre il libro con una breve riflessione.
“Ero interessato a rispondere ad alcuni aspetti, alcune domande che non mi erano chiare”, così ha esordito l’autore. E poi, partendo da alcune considerazioni emerse nel corso dei suoi studi, ha aggiunto che “il comunismo è stata una realtà poco compresa anche tra coloro che l’hanno seguito. Scorrendo le pagine del libro ci si accorge che l’opera di don Zagheni si snoda come un viaggio che, partendo da alcune domande fondamentali, giunge ad una conclusione chiara e netta: il comunismo fu un grande inganno. “Questo – confida l’autore – era il titolo che volevo dare al libro, ma alla fine ho preferito che fosse il lettore stesso ad arrivare a tale conclusione”. Molti gli interrogativi cui don Zagheni ha cercato di dar risposta. Ad esempio: “che cosa era realmente il comunismo? Ed il PCI era vero comunismo? Era possibile una via italiana al comunismo?
Spiegando alcuni passaggi fondamentali dei propri studi, il sacerdote cremasco non ha esitato a definire il comunismo “una grande forza”, ma – ha anche aggiunto – era un inganno in quanto prospettava un percorso utopico, irrealizzabile.
Difficilmente concretizzabile, secondo don Zagheni, l’utopia dei comunisti, i quali promettevano il “paradiso in terra” senza tener conto dei limiti e della fallibilità dell’uomo.
Il PCI, ha spiegato ancora l’autore, era certamente un grande partito, ma ambiguo. Toccando i rapporti tra cattolici e comunismo ha notato che da un lato il PCI ha agito per far credere ai cattolici che l’ideale comunista coincidesse con quello cristiano, quando in realtà le due antropologie (cristiana e comunista) camminavano su binari nettamente distinti ed erano tra loro irriducibilmente antitetiche.
Altra ambiguità esposta nel libro, riguarda il tentativo di far credere che ci fosse una via italiana al comunismo, mentre il partito era perfettamente allineato con Mosca, tanto che in Italia accanto all’organico ufficiale vi era persino una sorta di partito parallelo, pronto a prendere il potere qualora – dopo la morte di Togliatti – i successori si fossero distaccati dalle direttive dell’URSS.
Da rivalutare, infine, il ruolo che i comunisti ebbero nella Resistenza. “Se ne è appropriato il PCI – dice don Zagheni – ma in Emilia Romagna, ad esempio, su 20 Brigate solo 9 erano composte da comunisti”. E se è vero che i partigiani hanno svolto un ruolo importante che merita ulteriori studi, va anche detto che a liberare l’Italia furono gli eserciti Alleati.
Come qualsiasi libro che aiuta a far chiarezze su pagine controverse della propria storia, il testo di don Guido Zagheni merita di essere letto. Al rigore dello storico, l’autore affianca l’onestà intellettuale e la sensibilità del sacerdote. E proprio partendo dal punto prospettico di storico e sacerdote, don Zagheni ha concluso la serata riflettendo sulla società italiana, affermando un po’ pessimisticamente che oggi ci troviamo di fronte ad una barbarie che avanza e sta travolgendo un po’ tutto. Un'avanzata favorita anche dal mutamento di rapporto tra Chiesa e società italiana; rapporto giunto quasi alla reciproca estraneità.
Del sacerdote e storico cremasco ricordiamo altre importanti pubblicazioni, tra cui “Nazifascismo e questione ebraica” (2001) e “La croce ed il fascio” (2006).

Flavio Rozza

Formigoni a Crema si riconferma un leader (inPrimapagina del 26 marzo 2010)

A pochi giorni dallo svolgimento delle elezioni regionali, venerdì scorso il Governatore uscente della Lombardia – dopo un tour de force che in un giorno l'ha visto impegnato in numerosi incontri in tutta la provincia - è venuto a Crema per esporre i punti salienti del proprio programma elettorale.
“Uno di noi, Roberto, sei uno di noi”; con questo slogan, scandito e cantato da un nutrito gruppo di giovani sostenitori, Roberto Formigoni è stato accolto in piazza Duomo. Ma se da un lato vi era un pullulare di bandiere del PDL e i cori dei sostenitori del Governatore, dall'altro lato della piazza – separato da un cordone di polizia – stazionava un gruppo di rumorosi oppositori.
L'incontro elettorale, svoltosi nella Sala degli Ostaggi del Comune, ha preso il via con una introduzione di Gianni Rossoni – vice presidente della Regione e candidato al Consiglio Regionale della Lombardia – che ha voluto ricordare gli interventi messi in campo per fronteggiare la crisi: interventi volti a sostenere le imprese, ma anche le persone. Oltre al diretto sostegno alle imprese, ha ricordato Rossoni, sono stati favoriti percorsi di formazione e di riqualificazione per quanti hanno perso la propria occupazione. Prima di cedere la parola, Rossoni ha voluto rivolgere un augurio al presidente della Regione, il quale “non deve solo vincere, ma stravincere”. Un breve saluto introduttivo anche da parte del presidente della Provincia, Massimiliano Salini.
In modo sintetico e chiaro Salini ha voluto ricordare che la nostra terra parla la lingua di Roberto Formigoni e l'auspicio è che continui – anche in futuro – a parlare lo stesso linguaggio; il linguaggio della vita e della libertà. 
Confermando una straordinaria capacità comunicativa, Roberto Formigoni, appena ha preso la parola, ha saputo subito conquistare un primo e convinto applauso ammettendo di ritenere Crema il vero capoluogo della provincia. Nel corso del proprio intervento il governatore uscente ha voluto toccare diversi punti del proprio programma, composto da ben 600 progetti. Prima di tutto, però, ha ribadito di essere tra quelli che continuano a credere nei valori indefettibili dell'uomo e di aver voluto porre al centro della propria politica la centralità della persona e dell'impresa.
E proprio alle imprese è andata la gratitudine del presidente Formigoni, in quanto “stiamo uscendo dalla crisi grazie alla forza morale dei nostri imprenditori”. Per attenuare i danni della crisi, la Regione ha comunque fatto la propria parte mettendo a disposizione un miliardo e mezzo di euro destinati a sostenere quanti hanno perso il lavoro. Mentre per le imprese che si sono impegnate per il 2010 a non licenziare e investire in innovazione, sono stati messi a disposizione duecentomilioni di euro a fondo perduto. “Non abbiamo lasciato e non lasceremo solo nessuno”, questo l'impegno che il presidente ha assunto di fronte ai suoi sostenitori.
Per la crescita della Lombardia – ha poi aggiunto – dobbiamo scommettere sulle nostre eccellenze, ovvero la qualità dei prodotti dei nostri artigiani e l'attrattività del territorio. Parlando dell'Expo ha voluto dire che “è stato vinto non solo per Milano, ma perchè sia occasione per tutta la Lombardia”. “Per quella occasione dovremo tutti darci da fare in quanto i visitatori stranieri saranno attratti e decideranno di venire anche per i nostri prodotti, le opere d'arte, la cultura”.
Un ultimo punto che Formigoni ha voluto sottolineare riguarda la meritocrazia: “voglio puntare sempre più sul merito, voglio spronare tutti a dare il meglio”. Non a caso, istituendo la dote scuola, è stato inserito anche un premio per gli alunni più meritevoli con medie dei voti molto alte. “Che ciascuno si impegni fino in fondo e la Lombardia diventi la regione del merito”, questo è ciò si augura e l'obiettivo che si è posto il governatore.
Prima di chiudere il proprio intervento Formigoni ha invitato i sostenitori presenti ad agire per promuovere la partecipazione al voto. “Chi non si impegna col voto non si impegna nella vita, perchè per noi la politica ha a che fare con la vita. Il nostro compito è far nascere la speranza nelle persone”.

Flavio Rozza

A Padre Aldo Trento il Premio della Carità (inPrimapagina del 19 marzo 2010)

Sabato scorso a Crema, presso la Sala Alessandrini, padre Aldo Trento ha ricevuto dalle mani di mons. Mauro Inzoli il Premio della Carità; importante riconoscimento istituito nel 2006 dalla Fondazione “Deus Caritas Est”.
Negli anni scorsi ad essere premiati furono Papa Benedetto XVI, Suora Nirmala Joshi (prima suora succeduta a Madre Teresa alla guida della Congregazione delle Missionarie della Carità) ed i coniugi Cleuza Ramon e Marcos Zerbini (fondatori in Brasile del Movimento dei Senza Terra, poi confluito in C.L.).
In una Sala Alessandrini straordinariamente colma di persone venute anche da fuori Crema, Padre Aldo Trento è stato accolto con grande affetto da quanti, conoscendone la storia personale ed il suo impegno missionario, hanno voluto manifestargli la loro stima e vicinanza.
“Il mio unico progetto è fare quello che Dio mi mostra ogni giorno”, così ama ripetere padre Aldo a quanti gli pongono domande sul futuro, mentre nel ricordare l'origine della propria straordinaria esperienza di sacerdote e missionario in Paraguay, non nasconde il suo debito nei confronti di don Luigi Giussani.
“Tutto è cominciato da un abbraccio, pieno di tenerezza. Dimenticare quell'abbraccio significherebbe dimenticare me stesso”; con queste parole padre Aldo chiarisce quanto sia stato importante per lui l'incontro con don Giussani.
Nato nel Bellunese nel 1947, padre Aldo abbracciò presto la scelta di vita sacerdotale, salvo poi trovarsi ad affrontare un'importante crisi affettiva e vocazionale che lo condusse alla depressione.
“In quel momento nessuno avrebbe scommesso due lire su di me; a salvarmi fu don Giussani, e lo sguardo col quale mi guardò: uno sguardo carico di Cristo, carico d'amore”. Fu proprio il fondatore di Cl a volere che padre Aldo partisse per il Paraguay, cosa che avvenne nel settembre del 1989.
E dal 1989 ad oggi è avvenuto un piccolo miracolo. Un uomo carico di dolore – capace di riconoscere che “il proprio limite è la ragione per cui Dio si è fatto carne” - è divenuto un autentico testimone di Cristo ed ha saputo lenire il dolore altrui.
Negli anni trascorsi in Paraguay, e più precisamente ad Asunciòn, sono state attivate opere molto importanti: un asilo, una scuola elementare, un’azienda agricola dove prestano la propria attività i malati di aids non terminali. Due casette per i bambini orfani o malati di aids. La Casa Gioacchino e Anna per anziani, il Banco dei donatori del sangue ed il Banco alimentare.
La serata di premiazione, oltre alla diretta testimonianza del missionario, è stata arricchita dal canto dei numerosi bambini presenti e dalla proiezione del video di un'intervista realizzata da uno dei più noti giornalisti latino-americani. Commentando l'intervista, padre Aldo, ha voluto sottolineare le parole con le quali il giornalista (non credente) ha chiuso il servizio: “se questo è Dio, allora ci posso credere anch'io”.
In conclusione mons. Inzoli ha consegnato al missionario il Premio della Carità e, con soddisfazione, ha reso noto che – grazie alla collaborazione di numerosi benefattori – è stato possibile sostenere l'opera di padre Aldo con un'offerta di € 70.000.
Visibilmente commosso, il sacerdote premiato ha detto: “vedo, in questo gesto, Gesù che ancora mi abbraccia, mi incoraggia ad andare avanti e mi dice di non avere paura”. Certamente grato per il premio ricevuto, ha infine voluto ricordare che il suo desiderio più grande, il suo vero bisogno, non è di avere gente che vada ad aiutarlo in Paraguay, ma di condurre le persone ad avere nei confronti degli ammalati e del prossimo il medesimo sguardo che don Giussani pose su di lui.
                                                                                                                                              Flavio Rozza

Offanengo: presentato pubblicamente il bilancio di previsione (inPrimapagina del 19 marzo 2010)

L’Amministrazione comunale di Offanengo, guidata dal sindaco Gabriele Patrini, ha presentato, domenica 14 marzo, nella sala “Aldo Moro” del Municipio, il Bilancio previsionale 2010 – 2012.
La presentazione è avvenuta mediante un’Assemblea pubblica, indetta con lo scopo di coinvolgere e condividere con la cittadinanza le linee generali che impegneranno l’amministrazione di Offanengo per i prossimi tre anni.
Nel presentare la relazione previsionale programmatica, il sindaco ha voluto evidenziare le difficoltà incontrate dalla Giunta durante la fase di stesura del documento di Bilancio. “La riduzione progressiva dei trasferimenti erariali, il forte calo degli oneri derivanti dall’urbanizzazione ed una non coerente premialità agli enti virtuosi – ha ricordato il sindaco – hanno prodotto una riduzione sostanziale delle disponibilità finanziarie del Comune”. Nel corso dell’Assemblea, inoltre, Patrini non ha risparmiato una nota polemica, affermando che “si continua a discutere del principio di autonomia finanziaria ma, nonostante questo, la finanziaria 2010 ha scaricato sulle Amministrazioni locali i maggiori impegni di contenimento della spesa pubblica e di risanamento del debito”.
Dopo l’introduzione del sindaco, i diversi esponenti della Giunta hanno presentato – per quanto di competenza – i contenuti della relazione. Luca Mantovani (assessore al Bilancio) ha messo in luce che le entrate saranno inferiori rispetto agli anni passati, ciò nonostante le aliquote ICI rimarranno invariate per tutte le tipologie di immobili. Previsto tuttavia un incremento per quanto riguarda la Tariffa per lo smaltimento rifiuti applicata alle utenze non domestiche, che aumenterà di circa il 5%.
Marino Severgnini (assessore competente per il Patrimonio – manutenzione e pulizia del territorio) ha invece posto come obiettivo il miglioramento e la salvaguardia delle infrastrutture presenti sul territorio, prevedendo uno specifico calendario di priorità per eseguire annualmente i necessari lavori di asfaltatura e manutenzione di alcune vie e marciapiedi . Mentre Edoarda Benelli (assessore all’Urbanistica) spiega che l’anno 2010 sarà dedicato a porre le basi per lo sviluppo urbanistico di Offanengo mediante l’adozione del Piano di Governo del Territorio; uno strumento che la Benelli definisce molto più dinamico rispetto al vecchio PRG, in quanto pone al centro dell’azione programmatoria il cittadino ed è in grado di far fronte ai mutamenti della realtà e alle diverse esigenze del territorio. Altro aspetto importante – legato sempre all’urbanistica e all’edilizia – è la scelta dell’Amministrazione di offrire ai privati l’opportunità di trasformare “in proprietà” le aree comprese nei Piani di Edilizia Economica e Popolare, in precedenza assegnate solo in diritto di superficie. Per far ciò entro l’estate verrà approntato un apposito bando. Hanno poi proseguito la presentazione della relazione di Bilancio, l’assessore Alessandro Capetti (Giovani, Sport e Sicurezza), che si impegna a riproporre alcuni appuntamenti già sperimentati negli anni scorsi, quali la “Festa dello Sport” e la rassegna “Shopping e sport”; Umberto Premoli (assessore alle Opere Pubbliche, Valorizzazione e sviluppo attività commerciali), il quale ha ricordato l’istituzione del distretto del commercio con i comuni di Romanengo, Ticengo e Salvirola al fine di sostenere i commercianti; ed Andrea Valdameri (assessore ai Servizi Sociali e Ambiente), con un programma che ha confermato i basilari servizi di sostegno alla persona. Inevitabile far notare che, in un periodo di gravi difficoltà economiche per molte famiglie e di disagi sempre crescenti dovuti alla crisi, sarebbe forse stato opportuno un maggiore investimento proprio in questo ambito.
Inoltre il giorno dopo è giunto in redazione il commento del consigliere di opposizione Alex Corlazzoli, il quale rimarcava che nel bilancio preventivo non compare la ciclabile Offanengo - Crema.
                                                                                                                                              Flavio Rozza

Diocesi in festa. Celebrati in Duomo gli anniversari dei sacerdoti cremaschi (inPrimapagina del 12 marzo 2010)

E' l'immagine di una Chiesa in festa quella emersa in occasione della Giornata Sacerdotale celebrata in Cattedrale venerdì 05 marzo; una giornata che – come ogni anno – è stata anche occasione per ricordare gli anniversari di ordinazione sacerdotale di alcuni presbiteri cremaschi.
Molti i fedeli e i sacerdoti della diocesi che si sono stretti attorno al nostro vescovo mons. Oscar Cantoni per far memoria del suo quinto anniversario di ordinazione episcopale. Accanto al Vescovo vi era don Emilio Cantoni, che ha ricordato il settantesimo di ordinazione, mentre hanno festeggiato 50 anni di ministero pastorale don Felice Agnelli, don Luciano Cappelli, don Rino Piloni e padre Gaudenzio Barbaglio. Il traguardo dei 25 anni, invece, è stato raggiunto da don Angelo Lameri, don Gian Battista Strada e don Maurizio Vailati. Traguardi indubbiamente importanti, che suscitano ammirazione per chi ha speso gran parte della propria vita a servizio della Chiesa, eppure – come ha ricordato ai propri sacerdoti il vescovo Oscar - “davanti a Dio, a tutte le età, siamo sempre dei novizi, dei poveri apprendisti che ogni giorno ricominciano nel tentativo di seguire Gesù”.
Con particolare attenzione, fedeli e preti presenti, hanno accolto le parole pronunciate dal vescovo nel corso dell'omelia. Parole che sono state cordiali e severe al tempo stesso. Forte il richiamo all'unità della Chiesa. Anche la nostra Chiesa locale – traspare dal discorso di mons. Cantoni - “si presenta spesso divisa da visioni di parte...dove si fa fatica ad accettare l'unità quale frutto di una accoglienza piena di rispetto di visioni diverse, ma complementari”. “Le posizioni di ciascuno – ha proseguito il vescovo – non devono essere frutto di contrapposizioni di parte, né orgoglioso pretesto per affermare il proprio gruppo, ma espressione di un cammino di vita cristiana specifico sì, ma né l'unico, né il migliore”.
Detto questo, il vescovo ha quindi richiamato i sacerdoti della diocesi al compito – impegnativo ed urgente - di divenire costruttori operosi di unità e di pace. La via indicata per raggiungere tali obiettivi è stata quella dell'umiltà, dell'abbandono fiducioso in Dio, e della rinuncia all'affermazione di sé e della propria volontà. Il contributo di ciascuno – è stato detto - si dimostra una vera ricchezza solo se inglobato in un piano più grande che è il bene della Chiesa e delle persone.
Sono state parole dirette e franche quelle che il vescovo ha rivolto ai propri preti, e proprio per questo sono risultate sincere ed edificanti, capaci di toccare il cuore dei presenti. Oltre al richiamo all'unità, ha anche condotto i sacerdoti a volgere lo sguardo sulle fondamenta della propria vocazione, riconoscendo come i desideri di perfezione che caratterizzano l'inizio di ogni vocazione, presto cedono il passo alla constatazione della propria fragilità. Con lo stesso realismo, mons. Cantoni ha ricordato ai presenti che “la salvezza non risiede nel tentativo di raggiungere il cielo mediante l'edificio delle nostre virtù, ma nel dono gratuito dello Spirito Santo, quello Spirito che plasma la persona a tal punto da utilizzare le sue dissonanze, mettendole a servizio di un'armonia sempre più grande”.
La celebrazione si è poi conclusa con un omaggio del vescovo ai sacerdoti che hanno ricordato il loro anniversario di ordinazione. L'affetto dei fedeli nei confronti dei propri pastori, invece, è stato espresso da un accorato applauso.
                                                                                                                                             Flavio Rozza

La crisi è finita davvero? Conferenza/dibattito con F. Daveri, G. Strada e A. Dellera (inPrimapagina del 05 marzo 2010)

Desta ancora preoccupazione la recente crisi economica e finanziaria, soprattutto per le importanti ripercussioni che ha avuto sul mercato del lavoro. Per tornare a parlare della crisi, cause e prospettive future, la redazione del mensile cremasco “numerozero”, lo scorso lunedì – presso la Sala dei Ricevimenti del Comune di Crema - ha organizzato una conferenza/dibattito. Relatore della serata, Francesco Daveri, professore ordinario di Politica economica presso l’Università di Parma e collaboratore de “Il sole 24 ore”. Ad introdurre l’intervento di Daveri, il prof. Giuseppe Strada e Alvaro Dellera.
“La crisi è finita davvero?”; il prof. Daveri prende il via da questa domanda per esporre la sua visione e le sue considerazioni. Riconosce che da un lato sembra essere finita, ma nota anche che la situazione odierna è contraddittoria. Vi sono delle variabili economiche che portano ad essere ottimisti e ritenere superata la crisi, tuttavia vi sono altri segnali che attestano il permanere di grandi difficoltà; a dimostrazione di ciò l’attuale condizione del mercato del lavoro con il livello di disoccupazione che continua a crescere.
Nella sua analisi, articolata e precisa, il docente dell’Università di Parma, ha voluto evidenziare alcune caratteristiche della crisi, che ha definito “intensa e diseguale”.
Diseguale perché ha interessato prevalentemente i Paesi ricchi, mentre i Paesi emergenti (ad es. la Cina) l’hanno vissuta in modo più attenuato e – per quest’ultimi – non vi è stata una vera e propria recessione ma solo un rallentamento della crescita. La crisi – sostiene Daveri – si è manifestata diseguale anche nel modo in cui ha coinvolto le imprese. Grafici alla mano, il relatore ha mostrato ai presenti come la domanda sia crollata per esportatori, beni di consumo durevoli e beni di investimento per il mercato interno, mentre il decremento è stato marginale per i beni di consumo non durevoli. In altre parole sono crollati i consumi di tutti quei beni il cui acquisto può essere rinviato (come ad esempio l’automobile), ma non si è notato un calo nel consumo di altri beni (esemplificando possiamo dire che il consumo dei generi alimentari non ha modificato il proprio andamento). Addirittura in aumento, invece, la domanda per chi lavora con il settore pubblico.
Disuguaglianza, inoltre, anche circa gli effetti che la crisi ha avuto sulle famiglie; “chi non ha perso il lavoro – ha fatto notare Daveri – ha potuto persino beneficiare dell'attuale situazione” in quanto, a fronte di un reddito invariato, vi è stato un calo dell’inflazione ed un calo del costo dei mutui. Invece chi ha perso il lavoro (lavoratori temporanei e in imprese globali in difficoltà) ha pagato pesantemente i costi della crisi a causa della perdita del reddito e della fiducia, trovandosi costretto a tagliare i consumi e potendo beneficiare, da parte dello Stato, solo di una scarsa assistenza aggiuntiva.
Detto questo, se il quadro attuale si mostra ancora complesso e caratterizzato da non poche difficoltà, risuona positiva la previsione degli economisti del Fondo monetario internazionale, che – per il 2010 – si aspettano una ripresa dell’economia.
                                                                                                                                             Flavio Rozza

Mondiali e problemi del calcio italiano: Mario Macalli si confronta con Marco Civoli (inPrimapagina del 26 febbraio 2010)

Mancano poco più di tre mesi all’inizio del campionato mondiale di calcio; le attese e le speranze di un nuovo successo della nostra nazionale si affiancano ai non pochi nodi critici che il mondo del calcio sta affrontando in quest’ultimo periodo.
Proprio per discutere dei prossimi mondiali e dei problemi del calcio italiano, il Rotary Club di Crema ha invitato lo scorso martedì – in occasione della consueta conviviale – due ospiti indubbiamente qualificati: Marco Civoli (giornalista sportivo della Rai) e Mario Macalli (presidente di Lega Pro).
Difficile non ricordare Marco Civoli e la sua emozionante telecronaca della finale di “Germania 2006” che vide Italia e Francia contendersi il titolo di campione del mondo. “Il cielo è azzurro sopra Berlino”; furono queste le parole che il telecronista pronunciò il 09 luglio di quattro anni fa per suggellare la vittoria degli azzurri. Ma ormai è tempo di archiviare “Germania 2006” e pensare al prossimo mondiale. Rispetto al campionato che verrà disputato dall’11 giugno all’11 luglio, Civoli – durante la serata organizzata dal Rotary – ha condiviso un'analisi che ha tenuto conto di molti fattori. “Innanzitutto – dice il giornalista – sarà un mondiale anomalo; si giocherà per la prima volta in un paese africano e dobbiamo tener conto che il nostro periodo estivo coincide in Sudafrica con il periodo invernale. Se questo da un lato costituirà un vantaggio per i nostri giocatori, dobbiamo anche considerare l'eventualità che alcune gare serali potranno essere giocate con temperature sotto lo zero.”
Nel commentare i mondiali passati, Civoli ha rilevato alcune difficoltà della nostra nazionale, ma ha fatto notare come la nostra squadra abbia sempre saputo gestire alcuni svantaggi iniziali, trasformandoli in elementi di riscatto.
Più prosaico l’intervento di Mario Macalli, che in qualità di presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico, ha focalizzato la propria attenzione su aspetti prevalentemente economici ed organizzativi. “Per il 2010 – lamenta Macalli – il bilancio federale ha previsto, rispetto al 2009 circa 9.000.000 di euro in meno. Siamo in presenza di difficoltà economiche che tolgono la necessaria serenità al calcio italiano.”
Tuttavia, quando nel corso della serata sono state rivolte domande specifiche in merito al compenso dell'attuale C.T. della nazionale e sul costo della trasferta degli “azzurri” in Sudafrica, il presidente di Lega Pro ha preferito non rispondere. Nel valutare l'operato di Marcello Lippi, ha comunque affermato di considerare il Commissario Tecnico una persona valida, ed è certo che anche nella prossima competizione mondiale non si smentirà.
La serata si è poi conclusa con un vivace dibattito sull'opportunità di inserire la moviola in campo; tema che ha diviso i presenti tra favorevoli e contrari. Su tale argomento Marco Civoli ha affermato che nei prossimi anni si giungerà probabilmente ad adottare strumenti tecnologici che aiuteranno il direttore di gara ad essere meno fallibile, tuttavia – ha concluso il giornalista – stiamo attenti a non sostituire “l'occhio” dell'arbitro” con la tecnologia. Dello stesso parere anche Macalli, che ritiene il calcio un gioco dinamico, che necessità di una certa continuità di azione. E poi – dice sempre il presidente di Lega Pro – anche l'errore, in fondo, rende il calcio un gioco emozionante e imprevedibile.
                                                                                                                                             Flavio Rozza