Crema e le mura venete (inPrimapagina del 29 maggio 2010)

Anche quest'anno diverse città della provincia di Cremona – tra cui Crema – sono tornate ad essere protagoniste delle “Giornate Italiane dei Castelli; l'importante iniziativa culturale nata alla fine degli anni novanta, volta a promuovere le città murate e castellate.
Una manifestazione dal duplice obiettivo: diffondere la conoscenza della storia, e rendere maggiormente conosciute e frequentate le caratteristiche città della nostra provincia. Molte e tutte interessanti le iniziative previste nel mese di maggio. Tra i diversi eventi in programma sono contemplate mostre, visite guidate ad edifici storici, feste folcloristiche, intrattenimenti in costume d'epoca e momenti musicali.
Gli eventi si snoderanno in diverse località, tra cui Crema, Pandino, Soncino, Pizzighettone ed altri paesi accomunati dalla presenza di un castello o dal fatto di essere circondati da storiche mura. Proprio nell'ambito delle manifestazioni promosse in occasione delle “Giornate dei Castelli”, sabato 22 maggio è stata inaugurata – presso il Museo Civico cittadino di via Dante Alighieri – la mostra dal titolo “Crema e le Mura Venete”. Oltre ad esponenti del mondo culturale della nostra provincia, l'inaugurazione ha visto la presenza del Presidente del Consiglio Comunale Antonio Agazzi, del Segretario della Pro Loco Crema Erminio Beretta, della Direttrice dell'Ufficio Turistico della Provincia di Cremona e dell'arch. Moruzzi. Mentre la Tavola rotonda, organizzata in occasione della presentazione della mostra, è stata arricchita dai contributi dell'arch. Roncai, del dr. Ferrigno (Presidente della Pro Loco Crema), dell'Assessore alla Cultura del Comune di Crema Paolo Mariani e dell'arch. Edallo.
Il confronto si è aperto con una introduzione dell'Assessore Mariani, che ha voluto elogiare il valore di manifestazioni di questo tipo, in quanto fondamentali per divulgare elementi importanti della nostra storia che altrimenti rimarrebbero sconosciuti o dimenticati. Infatti, sempre secondo Mariani, “lo storico svolge un compito importante, ma spesso – l'esito degli studi – rimane circoscritto in ambito accademico”. Più impegno nel divulgare determinati studi ed una più incisiva azione per far appasionare alla storia anche le nuove generazioni, questo l'auspicio dell'assessore alla Cultura.
Il presidente della Pro Loco cremasca ha invece ricordato le tappe più significative e l'evoluzione che vi è stata da quando – dodici anni fa – la manifestazione ha preso il via. Con evidente orgoglio, il dr. Ferrigno ha menzionato l'importante convegno che si tenne a Crema nel 1998, dal titolo “Crema e le sue difese”. Fu il primo passo per tornare a valorizzare l'importanza storica della nostra città, ma ne seguirono altri. Importante, ad esempio, è stato l'aver riportato alla luce anche il prezioso volume di Corrado Verga; “Crema città murata”. Si affida ai ricordi anche l'arch. Edallo, che riporta i racconti dei suoi nonni. Ricordi che ci portano ad una Crema molto diversa da quella attuale, quando il “passeggio” non si faceva nell'odierna via Mazzini, ma lungo le mura venete. “Spesso – ha ricordato l'arch. Edallo – durante il passeggio attorno alle mura, i cremaschi si fermavano nell'area denominata “Campo di Marte”, dove potevano osservare le esercitazioni dei cavalleggeri di stanza a Crema sino alla Prima Guerra Mondiale”.
Dopo aver ricordato la Crema del passato, Edallo ha voluto soffermarsi anche sul significato delle mura; ciò che rappresentarono nel passato e ciò che rappresentano oggi. Altrettanto interessante e articolato, l'intervento dell'arch. Roncai, che ha elogiato Crema in quanto è stata una delle prime città che ha esaminato il valore delle mura, e proprio sull'attacco alle mura ha saputo iniziare un processo di costruzione della propria identità. Sempre Roncai ha voluto far notare come la nostra città sia stata la prima ad inserire - nello strumento urbanistico cittadino – l'attenzione alle mura. Per quanti volessero approfondire la tematica, segnaliamo che la mostra “Crema e le mura venete” sarà visitabile sino al 30 maggio, presso il Museo Civico cittadino.

Flavio Rozza

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