Crema e le mura venete (inPrimapagina del 29 maggio 2010)

Anche quest'anno diverse città della provincia di Cremona – tra cui Crema – sono tornate ad essere protagoniste delle “Giornate Italiane dei Castelli; l'importante iniziativa culturale nata alla fine degli anni novanta, volta a promuovere le città murate e castellate.
Una manifestazione dal duplice obiettivo: diffondere la conoscenza della storia, e rendere maggiormente conosciute e frequentate le caratteristiche città della nostra provincia. Molte e tutte interessanti le iniziative previste nel mese di maggio. Tra i diversi eventi in programma sono contemplate mostre, visite guidate ad edifici storici, feste folcloristiche, intrattenimenti in costume d'epoca e momenti musicali.
Gli eventi si snoderanno in diverse località, tra cui Crema, Pandino, Soncino, Pizzighettone ed altri paesi accomunati dalla presenza di un castello o dal fatto di essere circondati da storiche mura. Proprio nell'ambito delle manifestazioni promosse in occasione delle “Giornate dei Castelli”, sabato 22 maggio è stata inaugurata – presso il Museo Civico cittadino di via Dante Alighieri – la mostra dal titolo “Crema e le Mura Venete”. Oltre ad esponenti del mondo culturale della nostra provincia, l'inaugurazione ha visto la presenza del Presidente del Consiglio Comunale Antonio Agazzi, del Segretario della Pro Loco Crema Erminio Beretta, della Direttrice dell'Ufficio Turistico della Provincia di Cremona e dell'arch. Moruzzi. Mentre la Tavola rotonda, organizzata in occasione della presentazione della mostra, è stata arricchita dai contributi dell'arch. Roncai, del dr. Ferrigno (Presidente della Pro Loco Crema), dell'Assessore alla Cultura del Comune di Crema Paolo Mariani e dell'arch. Edallo.
Il confronto si è aperto con una introduzione dell'Assessore Mariani, che ha voluto elogiare il valore di manifestazioni di questo tipo, in quanto fondamentali per divulgare elementi importanti della nostra storia che altrimenti rimarrebbero sconosciuti o dimenticati. Infatti, sempre secondo Mariani, “lo storico svolge un compito importante, ma spesso – l'esito degli studi – rimane circoscritto in ambito accademico”. Più impegno nel divulgare determinati studi ed una più incisiva azione per far appasionare alla storia anche le nuove generazioni, questo l'auspicio dell'assessore alla Cultura.
Il presidente della Pro Loco cremasca ha invece ricordato le tappe più significative e l'evoluzione che vi è stata da quando – dodici anni fa – la manifestazione ha preso il via. Con evidente orgoglio, il dr. Ferrigno ha menzionato l'importante convegno che si tenne a Crema nel 1998, dal titolo “Crema e le sue difese”. Fu il primo passo per tornare a valorizzare l'importanza storica della nostra città, ma ne seguirono altri. Importante, ad esempio, è stato l'aver riportato alla luce anche il prezioso volume di Corrado Verga; “Crema città murata”. Si affida ai ricordi anche l'arch. Edallo, che riporta i racconti dei suoi nonni. Ricordi che ci portano ad una Crema molto diversa da quella attuale, quando il “passeggio” non si faceva nell'odierna via Mazzini, ma lungo le mura venete. “Spesso – ha ricordato l'arch. Edallo – durante il passeggio attorno alle mura, i cremaschi si fermavano nell'area denominata “Campo di Marte”, dove potevano osservare le esercitazioni dei cavalleggeri di stanza a Crema sino alla Prima Guerra Mondiale”.
Dopo aver ricordato la Crema del passato, Edallo ha voluto soffermarsi anche sul significato delle mura; ciò che rappresentarono nel passato e ciò che rappresentano oggi. Altrettanto interessante e articolato, l'intervento dell'arch. Roncai, che ha elogiato Crema in quanto è stata una delle prime città che ha esaminato il valore delle mura, e proprio sull'attacco alle mura ha saputo iniziare un processo di costruzione della propria identità. Sempre Roncai ha voluto far notare come la nostra città sia stata la prima ad inserire - nello strumento urbanistico cittadino – l'attenzione alle mura. Per quanti volessero approfondire la tematica, segnaliamo che la mostra “Crema e le mura venete” sarà visitabile sino al 30 maggio, presso il Museo Civico cittadino.

Flavio Rozza

"Historia di Crema" di Pietro da Terno: presentata l'opera riprodotta a cura del Lions Club Crema Host (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

Alla presenza di numerose personalità del cremasco, lo scorso sabato il Lions Club Crema Host – presieduto dalla dr.ssa Severina Donati – ha illustrato il contenuto del “service” per l’anno 2009/2010. Un “service” rivolto alla cultura, per consentire agli studiosi e alla cittadinanza, la possibilità di conoscere le antichissime origini della città di Crema.
Grazie ad una stretta collaborazione fra la dr.ssa Francesca Moruzzi, Direttrice della Biblioteca Civica di Crema, il Lions Club e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema, è stato possibile riportare alla luce uno scritto di grande valore storico: l’ “Historia di Crema” di Pietro da Terno.
Da diverso tempo, per tutelarne la conservazione, il noto testo dello storico cremasco non era più consultabile. Come ha ricordato la dr.ssa Donati, l’ “Historia di Crema” è uno scritto del 1556, che conta ben 360 pagine e al quale tanti storici si sono ispirati. Il testo è originale, ma nel 1739 – per evitare che si perdesse una preziosa testimonianza delle radici storiche della nostra città – Giuseppe Salomoni trascrisse l’intera opera che fu poi regolarmente vidimata da un notaio ed è tuttora conservata presso la biblioteca cittadina, catalogata con la denominazione “Manoscritto 7”.
L’iniziativa promossa dal Lions Club Crema Host ha permesso di effettuare una copia anastatica del manoscritto che è poi stata riprodotto in 500 esemplari.
La presentazione del libro è avvenuta di fronte a diversi rappresentati dell’Amministrazione locale e Provinciale. Per il Comune di Crema, oltre al Sindaco, erano presenti Antonio Agazzi (Presidente del Consiglio Comunale) e Paolo Mariani (Assessore alla Cultura). Mentre in rappresentanza della Provincia, l’Assessore all’Istruzione Paola Orini, che ha portato anche i saluti del Presidente Massimiliano Salini. Per far comprendere il valore dell’iniziativa, Mariani ha voluto sottolineare la sostanziale differenza che intercorre tra la copia di un’opera d’arte pittorica e la riproduzione anastatica di un testo scritto, come quello di Pietro da Terno. “In quest’ultimo caso – sostiene Mariani – anche a fronte della perdita dell’originale, la cultura non subirebbe alcun danno; i contenuti del testo, infatti, verrebbero trasmessi anche attraverso la semplice copia. Molto importante e utile, quindi, la scelta operata dal Lions di investire in tal senso”.
Ad esporre i contenuti del testo riprodotto e l’importanza dell’iniziativa, vi era il prof. Romani H. Rainero, docente di Storia presso l’Università degli Studi di Milano, il quale ha sottolineato come “la testimonianza storica del passato confermi il rapporto tra generazioni e ne rafforzi il valore”.
Nel commentare il testo di Pietro da Terno, il prof. Rainero ha fatto notare il valore dell’iniziativa in quanto “mille anni di storia della città, dal 570 dopo Cristo al 1556, vengono in tal modo riportati alla luce e possono diventare oggetto di ulteriori indagini sia da parte degli studiosi, sia da parte di tutti gli appassionati di storia.
L’unanime apprezzamento mostrato dal pubblico e dagli esponenti della cultura locale presenti in sala, rappresenta sicuramente un incoraggiamento nel proseguire con simili iniziative, volte a promuovere e divulgare la cultura.

Flavio Rozza

La Chiesa di Crema si prepara ad introdurre il Diaconato permanente (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

E’ un momento importante per la Chiesa di Crema. Seppur in ritardo rispetto ad altre Diocesi, la nostra Chiesa locale sta compiendo un passo decisivo per introdurre il ministero del Diaconato permanente.
Proprio in questi giorni i Consigli pastorali parrocchiali si stanno riunendo per discutere e approfondire il significato di questa figura.
Per quanto riguarda la zona pastorale cittadina, i Consigli si sono riuniti lo scorso lunedì presso la sala parrocchiale di Crema Nuova. L’incontro, presieduto da mons. Mauro Inzoli, in qualità di Vicario zonale, è stato condotto da don Ennio Raimondi, al quale è spettato il compito di illustrare ai presenti il percorso compiuto dalla nostra Diocesi per “restituire” anche alla Chiesa di Crema questo prezioso ministero.
Come ha fatto notare mons. Inzoli, è inusuale una riunione tra tutti i Consigli pastorali cittadini, ma il fatto che ciò sia avvenuto denota l’importanza del tema trattato.
Due letture, tratte dalla Sacra Scrittura, hanno consentito ai componenti dei Consigli di poter comprendere il significato originario del diaconato. Grazie alla Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi (cap. 12) è stata ribadita l'importanza della diversità dei carismi all'interno della Chiesa, mentre la lettura degli Atti degli Apostoli (cap. 6), ha permesso di ricordare le motivazioni e le esigenze che, nella Chiesa di Gerusalemme, fecero da sfondo alla nascita del diaconato.
La precisa e dettagliata relazione di don Raimondi ha messo in luce alcuni passaggi e domande fondamentali. E' risultato molto utile, per comprendere il senso del ministero diaconale, conoscere alcuni aspetti storici. Gli Atti degli Apostoli ci parlano della nascita del diaconato, ma dal V secolo in poi, tale ministero è andato incontro ad un progressivo declino, tanto da sparire per circa mille anni e rimanere solo come tappa intermedia verso il sacerdozio.
E' stato necessario attendere il Concilio Vaticano II per tornare a parlare di diaconato permanente e iniziare a progettare la “restituzione” (come previsto al n. 29 della Lumen Gentium) di questo utile e importante ministero offerto alla Chiesa. Il diaconato che la Chiesa ha voluto reintrodurre è, per usare una espressione conciliare, “non per il sacerdozio, ma per un ministero” è potranno accedervi sia fedeli sposati, sia celibi.
Ma se in alcune Diocesi i diaconi sono presenti ormai da 20 anni, la Chiesa cremasca ha iniziato a parlarne solo nel 2000 con mons. Angelo Paravisi. La questione fu poi ripresa nel 2007 da mons. Oscar Cantoni, con la lettera pastorale “Il Battesimo sorgente delle vocazioni ecclesiali”. Ulteriore dibattito vi è stato recentemente nei Consigli pastorale e presbiterale diocesani, per poi giungere al confronto di questi giorni con i fedeli impegnati nella vita parrocchiale.
“Diaconia vuol dire servizio: in questa parola è racchiusa l'identità del diacono”, con questa premessa, don Raimondi ha iniziato a illustrare il significato del ministero diaconale. Per chiarire ulteriormente il concetto ha poi aggiunto che il diacono “deve essere immagine del Cristo che serve”. Il servizio cui è chiamato chi accede al primo grado dell'Ordine è triplice; si parla infatti di una diaconia della Parola, della Liturgia e della Carità. Quanti saranno chiamati ad essere diaconi potranno svolgere diversi compiti: amministrare il Battesimo, distribuire l'Eucaristia, benedire il matrimonio, celebrare la Liturgia della Parola, assistere il Vescovo nella celebrazione eucaristica, avere incarichi a livello diocesano, nonché presiedere il rito del funerale e amministrare i sacramentali.

Flavio Rozza

Gli alpini cantano "Nikolaewka" dedicandola a Luigi Guerini Rocco, reduce della II Guerra Mondiale, presente in sala (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

A distanza di una settimana dall'Adunata nazionale, svoltasi a Bergamo, anche Crema – sabato scorso – ha voluto rendere omaggio alla propria rappresentanza di Alpini e al Gruppo locale A.N.A. che quest'anno celebra l'ottantesimo anno di fondazione. Per dare il via ai festeggiamenti gli alpini cremaschi hanno organizzato, presso l'Auditorium Manenti di Crema, una serata all'insegna della musica; ospite il Coro A.N.A. di Carate Brianza, abilmente diretto dal Maestro Peppino Pirola.
Di fronte ad un auditorium colmo di gente, gli alpini – con le loro note – hanno saputo alternare momenti di allegria ad altri più nostalgici, in ricordo dei propri caduti e di quanti, come dicono loro, “sono andati avanti”. Gli Alpini, si sa, hanno una personalità ricca e se innegabilmente riscontriamo in loro la profondità, il senso della memoria, il rispetto di quanti ci hanno preceduto e forse un po' di nostalgia, è altrettanto vero che sanno essere anche allegri e spensierati, riuscendo così a trasmettere serenità e buon umore.
Molto variegato il programma musicale della serata. I canti, introdotti dal brillante Vito Mattiace, hanno toccato tematiche e generi differenti. Il primo canto ha ricordato il Monte Pasubio, dove tuttora vi è un Ossario coi resti di oltre 5000 alpini caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Le note del coro A.N.A. di Carate Brianza hanno poi proseguito il viaggio nella memoria, ricordando la campagna di Russia e le vittime del secondo conflitto mondiale. Ma dopo aver cantato “Signora delle Cime”, per ricordare quanti “sono andati avanti”, la serata è proseguita con alcune esecuzioni per richiamare l'attenzione su tematiche ambientali, ed altre, come “Sciur padrun”, per non dimenticare quello che siamo stati ed il nostro passato. “Go down Moses” ha invece portato all'attenzione del pubblico uno dei periodi bui della storia; quando alcune persone erano considerate “cose” e vigeva lo schiavismo.
Molto gradevoli anche i riadattamenti di alcune canzoni che di certo non rientrano nel tipico repertorio degli Alpini, come “My Way” - nota per essere stata interpretata da Frank Sinatra – e “Io Vagabondo”, la famosa canzone dei Nomadi riproposta come un inno alla libertà. Questa pluralità nel repertorio del Coro A.N.A. di Carate, dimostra veramente la volontà di voler raggiungere un vasto pubblico e sensibilizzare verso tematiche differenti.
Ovviamente non sono mancati momenti più leggeri, alcuni con simpatici sketch da parte dei componenti del coro. Molto allegra, ad esempio, l’esecuzione de “La barbiera degli alpini” e “Bevè bevè compare”.
A conclusione della serata, infine, un gesto molto commovente. Gli alpini, avendo appreso della presenza in sala del cremasco Luigi Guerini Rocco, reduce della Seconda Guerra Mondiale, hanno voluto rendergli omaggio intonando il canto “Nikolaevka”; dal nome della città dove nel 1943 fu combattuta una delle più importanti battaglie del fronte orientale.
Altre iniziative per ricordare l'ottantesimo anno di fondazione del Gruppo A.N.A. di Crema, sono previste nei prossimi mesi. Tra le manifestazioni in programma segnaliamo la presentazione del libro di Antonio Aresi (“I ricordi della mia campagna di Russia”), una serata dedicata ai Cori alpini il 25 settembre presso il Teatro San Domenico e, il 26 settembre, la festa sezionale che per l’occasione prevede anche un apposito annullo filatelico.

Flavio Rozza

Consegnate le Borse di studio al Liceo "Racchetti" (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

Il Liceo Classico “A. Racchetti” di Crema ha premiato i suoi alunni più meritevoli. L’evento si è svolto presso l’Aula Magna dell’Istituto che ha sede in viale Santa Maria.
Alla professoressa Giovanna Alquati – Dirigente scolastico – il compito di consegnare le borse di studio, i premi e i riconoscimenti a favore degli allievi che nel corso dell’anno scolastico 2008/2009 si sono distinti per impegno e risultati. Presente alla celebrazione anche l’Assessore Provinciale all’Istruzione, prof.ssa Paola Orini e il Presidente del Consiglio Comunale di Crema, Antonio Agazzi.
La mattinata, divisa in due momenti, ha visto nella prima parte l’assegnazione dei vari riconoscimenti, nella seconda la consegna dei diplomi di maturità.
Oltre alle “Valorizzazioni delle eccellenze” – finanziate dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – le Borse di studio assegnate sono state sei: due bandite dagli “Ex allievi del Racchetti”, due intitolate ad “Ugo Palmieri” e altre due a “Guido Alberti”.
Hanno ricevuto la Borsa di studio “Ugo Palmieri” le allieve Alessandra Lucini Paioni e Giulia Cristina. Le Borse messe a disposizione dagli “Ex allievi del Racchetti”, invece, sono state assegnate a Gisella Beatrice Beretta e Simone Casiraghi.
Mentre Valentina Severgnini e Giulia Cristina hanno ricevuto la Borsa di studio “Guido Alberti”.
Per quanto riguarda la “Valorizzazione delle eccellenze” gli allievi premiati sono: Marta Parati, Valentina Severgnini, Elena Duchini ed Eugenio Luigi Saracino.
Semplici, ma certamente veritiere, le parole pronunciate dalla prof.ssa Alquati, la quale ha ricordato che “la ricompensa per una cosa ben fatta è di averla fatta”.
Agli ottimi studenti del “Racchetti”, i complimenti e l’augurio di proseguire sempre col medesimo impegno.

Flavio Rozza

Premiati i vincitori del concorso "Racconta la tua favola" (inPrimapagina del 14 maggio 2010)

Si è conclusa domenica la terza edizione di “Racconta la tua favola”, il concorso promosso e organizzato dall’Associazione Culturale Passe-Partout. A dare il via alla giornata, come da programma, lo spettacolo di burattini e marionette di Giorgio Gabrielli; un momento di intrattenimento che ha coinvolto e divertito sia i bambini che i genitori. L’inizio della giornata dedicata alle favole è stato tuttavia movimentato. A causa di un disguido da parte della Fondazione San Domenico, la Sala è stata messa a disposizione degli organizzatori solo pochi istanti prima dello spettacolo, col rischio di dover annullare la rappresentazione d’apertura nonostante i numerosi bambini accorsi. Seppur in versione ridotta (senza scenografia) Gabrielli ha comunque intrattenuto i bambini dimostrando di essere un artista abile e capace d’improvvisazione. La mattinata è poi proseguita con un momento di animazione gestito dagli allievi della Scuola Primaria di Casaletto Vaprio.
Certamente più serena la seconda parte della giornata, che ha visto premiare i vincitori delle tre categorie in gara. Dopo i saluti iniziali, Rachele Ogliari – promotrice della Rassegna – ha voluto sottolineare la finalità sociale e solidaristica dell’iniziativa. Quanto ricavato, andrà infatti a sostegno della ricostruzione della biblioteca dell’Aquila, distrutta dall’ultimo terremoto. Oltre al contributo destinato ai terremotati, l’Associazione Passe Partout ha confermato, anche per questa terza edizione, la volontà di sostenere “Mirea”, un’associazione da tempo impegnata nel rispondere al problema della dislessia. A conferma della bontà della manifestazione e del sempre crescente credito che il concorso sta assumendo, la presenza di molti esponenti dell’Amministrazione locale e Provinciale, tra cui – in rappresentanza del Comune di Crema – Paolo Mariani (assessore alla Cultura), Antonio Agazzi (Presidente del Consiglio Comunale), Laura Zanibelli (assessore all’Istruzione). A portare i saluti della Provincia di Cremona e del Presidente, vi era Paola Orini, assessore provinciale all’Istruzione.
Il pomeriggio è poi proseguito con la consegna dei premi ai primi classificati delle tre sezioni, il tutto intercalato dalla lettura – da parte dei ragazzi del Teatro San Domenico - di alcuni passi delle favole vincitrici. Partendo dai più piccoli sino ad arrivare alla sezione adulti i premiati sono stati i seguenti. Per la sezione Ragazzi (dagli 8 ai 12 anni) la prima classificata è Sofia Cavalli di Crema, seguita dalla classe 1aA di Mazzuolo (MN) e da Sara Zuccotti di Crema. Il cremasco Francesco Giordano si è invece aggiudicato il primo premio della categoria Giovani (13 – 18 anni); categoria, quest'ultima, che ha visto Bianca Ferrari di Cremona e Laura Belotti di Romano di Lombardia, collocarsi rispettivamente al secondo e terzo posto. Un ex aequo, invece, per quanto riguarda la sezione Adulti, dove Giuseppina Ruggeri e Peppo Bianchissi, entrambi di Crema, hanno vinto il primo premio. Ad alternare la consegna dei premi, oltre alle letture dei giovani allievi della scuola di teatro, il piacevole ascolto delle musiche di Greig, Schubert e Strass, magistralmente suonate al pianoforte da Biancamaria Piantelli e Paolo Carbone.
L’appuntamento è per il prossimo anno, con la quarta edizione del concorso letterario che - in questi anni - ha contribuito a far conoscere Crema come “città delle fiabe”.

Flavio Rozza

"Racconta la tua favola". Presentata l'iniziativa promossa dall'Associazione Culturale Passe Partout (inPrimapagina del 07 maggio 2010)

L'Associazione Culturale Passe Partout, presieduta da Rachele Ogliari, ha presentato il programma della giornata che chiuderà la terza edizione di “Racconta la tua favola”; il concorso riservato a grandi e piccini con la passione per la scrittura.
Nel corso della conferenza stampa, tenutasi martedì 4 maggio presso la sede dell'associazione, è stato illustrato il dettagliato programma della manifestazione che, domenica prossima, vedrà la nostra città riconfermare l'attenzione nei confronti dei bambini. Per un giorno sarà la fantasia a tener banco e i cremaschi potranno confrontarsi con il variopinto mondo emerso dall'immaginazione di quanti – pur non essendo scrittori di professione – hanno voluto raccontare la propria favola. Previste, inoltre, interessanti iniziative destinate all'intrattenimento dei più piccoli. Quella che ci attende, si prospetta sicuramente una domenica ricca ed entusiasmante. Il tutto avrà inizio alle 10.30, con Giorgio Gabrielli, che intratterrà i presenti con uno spettacolo di marionette e burattini. A seguire, la Scuola Primaria di Casaletto Vaprio presenterà “Gli incontri di Pinocchio” di Emma Sangiovanni.
Previsto per il pomeriggio il momento clou della giornata, quando – alle 16.30 – prenderà il via la premiazione dei vincitori del concorso “Racconta la tua favola”. Molti anche quest'anno i partecipanti, mentre le favole selezionate e ritenute meritevoli di pubblicazione sono state 24, così suddivise: n.7 appartenenti alla sezione “Adulti”, n. 10 alla sezione “Giovani” e n. 7 a quella dei “Ragazzi”. Ad accompagnare le premiazioni vi sarà la musica di Biancamaria Piantelli e Paolo Carbone. Il tutto sarà intercalato dalla lettura dei brani delle favole premiate; compito che sarà affidato agli allievi del Teatro Ragazzi del San Domenico.
Nel corso della presentazione del libro, contenente una selezione delle più belle favole, Rachele Ogliari ha voluto esprimere il proprio sentito ringraziamento ad Emma Sangiovanni, che ha presieduto la Giuria composta da Riccardo Murabito, Anna Pilla, Aldo Parati ed Alberto Besson; autore, quest'ultimo, anche delle illustrazioni del libro.
Profondo, e certamente indice dell'attenzione con la quale la Giuria ha esaminato gli elaborati, il commento di Emma Sangiovanni. A detta della Presidente, “nel nostro tempo si è perso il concetto di fiaba e di favola”. Inoltre, ha proseguito ancora Sangiovanni “molti degli scritti in gara sono caratterizzati da un'idea iniziale e da una morale finale, ma ciò di cui si nota la mancanza è il corpo della storia. Nelle favole che sono state valutate si è riscontrata l'assenza di uno sviluppo, e quindi della riflessione”. Ma oltre alle fragilità, la Giuria ha anche voluto far rilevare come i testi siano stati per lo più redatti con una certa attenzione alla forma, rispettando i canoni di una corretta scrittura. Mentre le tematiche maggiormente ricorrenti negli elaborati, hanno mostrato che i partecipanti – sia i ragazzi che gli adulti - hanno a cuore l'ecologia, l'ambiente e nei loro scritti non hanno perso occasione per lanciare un messaggio, una sorta di appello per salvare il mondo che ci circonda.
Da non dimenticare che nel giorno della premiazione il volume e le cartoline della manifestazione saranno poste in vendita e l'intero ricavato verrà devoluto per la ricostruzione della Biblioteca dell'Aquila, distrutta a causa del terremoto che colpì l'Abruzzo l'anno scorso. Ancora una volta Rachele Ogliari ha dimostrato che promozione della cultura, attenzione al mondo dell'infanzia e solidarietà, sono dimensioni che possono camminare insieme. L'appuntamento, quindi, è per domenica 9 maggio a Crema, presso la Sala “G. Bottesini” dell'Ist. Musicale “Folcioni” in via Verdelli n.6.

Flavio Rozza

Prima festa multietnica a Dovera. Tra i Paesi rappresentati: India, Marocco, Guatemala e Perù (inPrimapagina del 07 maggio 2010)

E' stato un pomeriggio di festa, all'insegna della spensieratezza, capace di realizzare - seppur in modo semplice e spontaneo - dinamiche di vera integrazione. Parliamo della prima Festa Multietnica che si è tenuta a Dovera la scorsa domenica; iniziativa promossa e realizzata dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Mosetti e, in particolare, da Maria Stella Cavalli (Assessore ai Servizi Sociali) e Carlo Alberto Denti Pompiani (Assessore alla Cultura).
Contrariamente all'iniziale previsione, la festa - che in un primo momento doveva aver luogo presso il Parco Oldrini - a causa del maltempo si è svolta all'interno della palestra delle Scuole Medie.
Sono stati diversi i Paesi rappresentati, tra cui India, Marocco, Guatemala e Perù. Per ogni nazione è stato allestito uno stand con prodotti tipici del Paese rappresentato e, grazie alla disponibilità delle numerose donne che hanno partecipato all'iniziativa, è stato possibile degustare anche dolci caratteristici dei vari luoghi di provenienza.
Al di là della cornice certamente sobria e semplice, all'interno della quale si è svolto l'evento, il clima che si respirava era innegabilmente festoso e amichevole, tanto da poter dire che è stato un esempio concreto di come le differenze etniche e l'appartenenza a culture diverse, con un pizzico di buona volontà possono divenire realmente delle ricchezze. A rendere ancora più festoso il clima hanno contribuito anche le musiche e le danze dei diversi gruppi che si sono avvicendati.
Difficile non apprezzare i balli della scuola di danze multietniche “F.A.R.E. folk atelier Reggio Emilia” di Crema; altrettanto difficile non lasciarsi coinvolgere dallo spettacolo offerto dagli artisti congolesi dell’Associazione culturale “N’goma Yetu” che, grazie al ritmo delle percussioni dei loro tamburi, hanno spinto numerosi partecipanti a cimentarsi nelle entusiasmanti danze africane. A completare il quadro, inoltre, tre bravi animatori (Luca Sangalli, Andrea Altrocchi e Paolo Bottoni) che hanno saputo intrattenere e divertire anche i più piccoli.
“L'idea di una festa multietnica – ha spiegato Claudia Mammana, assistente sociale del Comune di Dovera ed organizzatrice dell'evento – è nata per rispondere ad un bisogno di integrazione sociale che le famiglie straniere presenti nel territorio hanno manifestato”. “Il Servizio Sociale – ha detto Claudia Mammana - ha rilevato tale bisogno, talvolta espresso in modo indiretto, ed ha cercato di dare una risposta concreta ed efficace con una iniziativa che contiamo di ripetere anche il prossimo anno”.
Se i Servizi Sociali hanno rilevato il bisogno e l'amministrazione comunale ha consentito la promozione e la realizzazione dell'evento, va anche detto che al buon esito dell'iniziativa hanno contribuito diversi soggetti del territorio. Importante, infatti, l'apporto ricevuto dai volontari dell'Oratorio di Postino, dal Gruppo Missionario, e dall'Associazione “Doron” di Rivolta d'Adda; associazione, quest'ultima, che ha curato l'allestimento della mostra di disegni, appositamente realizzati da alcune donne straniere. Prezioso e meritevole di essere segnalato, è stato infine il lavoro svolto da Malika Mounjid, mediatrice culturale di origine marocchina che da diverso tempo collabora col Comune. Proprio grazie ad un'abile e instancabile lavoro di mediazione molte donne sono state motivate ad intraprendere percorsi di integrazione, e la sentita partecipazione alla festa è stata una indubbia dimostrazione dell'efficacia di tali percorsi.
Visto l'esito della festa e la positiva risposta da parte delle famiglie straniere, l'auspicio è che iniziative di questo genere possano ripetersi anche nei prossimi anni e, chissà, magari coinvolgere anche Comuni limitrofi per realizzare un evento ancora più esteso e coinvolgente.

Flavio Rozza

Trofeo Dossena: lunedì 3 maggio presentazione presso il Teatro San Domenico di Crema (inPrimapagina del 30 aprile 2010)

Anche quest'anno la nostra città tornerà ad essere protagonista del calcio giovanile, rinnovando il consueto appuntamento col trofeo “Angelo Dossena”; l'ormai noto torneo di calcio internazionale dedicato alla categoria “primavera”. Il programma della prestigiosa kermesse sportiva, giunta alla trentaquattresima edizione, è stato illustrato durante la conferenza stampa che il Comitato Organizzatore - presieduto da Mario Palmieri - ha convocato lo scorso venerdì.
Il Torneo – che si disputerà dal 11 al 18 giugno vedrà la partecipazione di squadre di ottimo livello: Inter, Milan, Juventus, Cremonese, Atalanta, Nazionale Lega Pro, Slavia Praga e l'Internacional di Porto Alegre. Quest'ultima squadra sostituisce il Bahia che, proprio in questi giorni, ha comunicato la propria rinuncia in quanto – nelle stesse date – sarà impegnata nel disputare le fasi finali del locale campionato giovanile.
Come noteranno molti appassionati di calcio, le date del Trofeo Dossena coincidono anche con l'avvio del Campionato Mondiale, ma – come ha tenuto a rassicurare il presidente del Comitato Organizzatore – questo non dovrà destare alcuna preoccupazione. Tutte le partite del Torneo si disputeranno infatti nelle giornate in cui non è impegnata la Nazionale Italiana.
Come sempre, inoltre, la partita inaugurale si giocherà allo stadio“Voltini”. Nel corso della settimana di gioco saranno comunque coinvolti altri campi della provincia di Cremona e non solo.
I sorteggi delle squadre verranno effettuati nel corso della serata di presentazione che si terrà lunedì 3 maggio alle ore 21 presso il Teatro San Domenico di Crema.
Per la conduzione della serata confermato il giornalista sportivo Marco Civoli, volto noto della Rai e grande estimatore del Trofeo Dossena, per l'occasione affiancato da Cristina Firetto.
La presentazione prevede la partecipazione di ospiti d'eccezione, alcuni dei quali riceveranno particolari premi e riconoscimenti. Tra i premi più importanti legati al torneo non possiamo non ricordare il Premio “Giorgio Giavazzi – Stelle del Dossena”; un premio che ogni anno viene assegnato in collaborazione con la “Gazzetta dello Sport” a due personaggi che – passati dal “Dossena” – si sono poi affermati a livello nazionale. Dopo Giampaolo Pazzini e Gianluca Pessotto (premiati nel 2009), quest'anno sarà la volta di Riccardo Ferri (Stella del passato) e dell'allenatore del Genoa Gian Piero Gasperini (Stella attuale).
Ad arricchire la straordinaria serata che si svolgerà al Teatro San Domenico, sono inoltre attesi Salvatore Bagni, opinionista della Rai, e Alfredo Provenzali, storico conduttore di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Proprio lo scorso gennaio la popolare trasmissione radiofonica ha compiuto cinquantanni e la serata del 3 maggio vuol essere, tra l'altro, un'occasione per festeggiare la ricorrenza in compagnia della “voce” che per molti anni ha accompagnato gli appassionati del calcio. Non mancheranno, infine, musiche e danze, affidate rispettivamente al “Barbara Boffelli Quartet” e alla Scuola Danza di Chieve diretta da Barbara Bonizzi.
Per quanti non potranno seguire di persona l'evento sportivo, ricordiamo che la serata di presentazione, nonché le semifinali e la finale, saranno trasmesse in differita da Sky.
In attesa dell'avvio del torneo, quindi, l'appuntamento è per il 3 maggio; una serata aperta a tutti (l'ingresso è libero), durante la quale sarà possibile incontrare molti volti noti del mondo dello sport.

Flavio Rozza

Alvise di Canossa, Presidente di Arterìa, ospite al Rotary Club Crema (inPrimapagina del 30 aprile 2010)

Dopo aver trattato una serie piuttosto ricca e poliedrica di tematiche, il Rotary Club di Crema – presieduto da Luigi Aschedamini – nella conviviale dello scorso martedì è tornato a parlare d'arte, ponendo l'accento su aspetti di solito poco familiari al grande pubblico.
Ospite della serata, Alvise di Canossa, un nome piuttosto noto nel panorama artistico in quanto Presidente di Arterìa; un’importante società che si occupa della logistica e della movimentazione delle opere d’arte.
Al centro della relazione un settore molto affascinante e, per certi versi, avventuroso: il trasporto delle opere, la loro custodia, la conservazione e il restauro di beni artistici e di pregio.
Alvise di Canossa, ha presentato ai convenuti l’ambizioso progetto imprenditoriale denominato “Art Defender – Lo Spazio per l’Arte”; un progetto ancora giovane, che ha preso il via pochi mesi fa, ma orientato a consolidersi entro il prossimo anno con l'apertura di diversi centri.
Forte della propria esperienza professionale, il presidente di Arterìa ha voluto applicare il concetto della logistica anche al mondo dell'arte. “Condividere l'economia della cultura”, questa, in un certo senso, è stata la parola d'ordine, il leit motiv che ha determinato la nascita di “Art Defender”.
Nel concreto il progetto “Art Defender” è scaturito come risposta a due domande: come conservare le opere d'arte e dove farlo. Così, nel tentativo di rispondere in modo qualificato a queste due necessità, si sono riunite alcune importanti realtà del mondo della finanza, tra cui il Gruppo Axa, Alleanza Toro Assicurazioni, l'Unione Fiduciaria delle Banche Popolari ed Arterìa.
Come ha voluto rilevare nel corso della serata Alvise di Canossa, Art Defender non offre solamente un “prodotto”, come potrebbe essere la sicurezza e la custodia dell'opera d'arte, ma un complesso sistema nato per soddisfare le diverse esigenze di chi possiede oggetti artistici o comunque di prestigio.
Sicurezza, custodia e conservazione, sono quindi le tre colonne che sorreggono l'intero progetto. Per quanto concerne la sicurezza e la custodia delle opere d'arte, Art Defender offre una rete di impianti caratterizzati da sistemi di protezione ad elevato livello di tecnologia. Oltre alla mera custodia, però, vengono inoltre offerti servizi di conservazione e restauro, nonché ulteriori soluzioni quali la catalogazione dei beni e la consultazione degli stessi mediante un apposito sistema informatico.
Ulteriore punto che il relatore ha voluto sottolineare, riguarda la logistica e la mobilità delle opere d'arte. Il presidente di Arterìa, dopo aver ricordato ai presenti le posizioni espresse dal prof. Settis (Direttore della Scuola Normale di Pisa) - il quale ritiene che le opere d'arte non debbano circolare - ha voluto dissentire da tali posizioni e rimarcare il principio opposto: “l'arte deve circolare, l'importante è che ciò avvenga nel rispetto di determinati criteri di sicurezza ed attenzione per la conservazione”.
Prima di concludere il proprio intervento, Alvise di Canossa ha infine voluto denunciare la fragilità del sistema museale italiano; un sistema che non ha esitato a definire debole per quanto riguarda la sicurezza, le contaminazioni e le condizioni di conservazione, ritenute troppo precarie.

Flavio Rozza