Gli alpini cantano "Nikolaewka" dedicandola a Luigi Guerini Rocco, reduce della II Guerra Mondiale, presente in sala (inPrimapagina del 21 maggio 2010)

A distanza di una settimana dall'Adunata nazionale, svoltasi a Bergamo, anche Crema – sabato scorso – ha voluto rendere omaggio alla propria rappresentanza di Alpini e al Gruppo locale A.N.A. che quest'anno celebra l'ottantesimo anno di fondazione. Per dare il via ai festeggiamenti gli alpini cremaschi hanno organizzato, presso l'Auditorium Manenti di Crema, una serata all'insegna della musica; ospite il Coro A.N.A. di Carate Brianza, abilmente diretto dal Maestro Peppino Pirola.
Di fronte ad un auditorium colmo di gente, gli alpini – con le loro note – hanno saputo alternare momenti di allegria ad altri più nostalgici, in ricordo dei propri caduti e di quanti, come dicono loro, “sono andati avanti”. Gli Alpini, si sa, hanno una personalità ricca e se innegabilmente riscontriamo in loro la profondità, il senso della memoria, il rispetto di quanti ci hanno preceduto e forse un po' di nostalgia, è altrettanto vero che sanno essere anche allegri e spensierati, riuscendo così a trasmettere serenità e buon umore.
Molto variegato il programma musicale della serata. I canti, introdotti dal brillante Vito Mattiace, hanno toccato tematiche e generi differenti. Il primo canto ha ricordato il Monte Pasubio, dove tuttora vi è un Ossario coi resti di oltre 5000 alpini caduti nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Le note del coro A.N.A. di Carate Brianza hanno poi proseguito il viaggio nella memoria, ricordando la campagna di Russia e le vittime del secondo conflitto mondiale. Ma dopo aver cantato “Signora delle Cime”, per ricordare quanti “sono andati avanti”, la serata è proseguita con alcune esecuzioni per richiamare l'attenzione su tematiche ambientali, ed altre, come “Sciur padrun”, per non dimenticare quello che siamo stati ed il nostro passato. “Go down Moses” ha invece portato all'attenzione del pubblico uno dei periodi bui della storia; quando alcune persone erano considerate “cose” e vigeva lo schiavismo.
Molto gradevoli anche i riadattamenti di alcune canzoni che di certo non rientrano nel tipico repertorio degli Alpini, come “My Way” - nota per essere stata interpretata da Frank Sinatra – e “Io Vagabondo”, la famosa canzone dei Nomadi riproposta come un inno alla libertà. Questa pluralità nel repertorio del Coro A.N.A. di Carate, dimostra veramente la volontà di voler raggiungere un vasto pubblico e sensibilizzare verso tematiche differenti.
Ovviamente non sono mancati momenti più leggeri, alcuni con simpatici sketch da parte dei componenti del coro. Molto allegra, ad esempio, l’esecuzione de “La barbiera degli alpini” e “Bevè bevè compare”.
A conclusione della serata, infine, un gesto molto commovente. Gli alpini, avendo appreso della presenza in sala del cremasco Luigi Guerini Rocco, reduce della Seconda Guerra Mondiale, hanno voluto rendergli omaggio intonando il canto “Nikolaevka”; dal nome della città dove nel 1943 fu combattuta una delle più importanti battaglie del fronte orientale.
Altre iniziative per ricordare l'ottantesimo anno di fondazione del Gruppo A.N.A. di Crema, sono previste nei prossimi mesi. Tra le manifestazioni in programma segnaliamo la presentazione del libro di Antonio Aresi (“I ricordi della mia campagna di Russia”), una serata dedicata ai Cori alpini il 25 settembre presso il Teatro San Domenico e, il 26 settembre, la festa sezionale che per l’occasione prevede anche un apposito annullo filatelico.

Flavio Rozza

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