Ospite della serata, Alvise di Canossa, un nome piuttosto noto nel panorama artistico in quanto Presidente di Arterìa; un’importante società che si occupa della logistica e della movimentazione delle opere d’arte.
Al centro della relazione un settore molto affascinante e, per certi versi, avventuroso: il trasporto delle opere, la loro custodia, la conservazione e il restauro di beni artistici e di pregio.
Alvise di Canossa, ha presentato ai convenuti l’ambizioso progetto imprenditoriale denominato “Art Defender – Lo Spazio per l’Arte”; un progetto ancora giovane, che ha preso il via pochi mesi fa, ma orientato a consolidersi entro il prossimo anno con l'apertura di diversi centri.
Forte della propria esperienza professionale, il presidente di Arterìa ha voluto applicare il concetto della logistica anche al mondo dell'arte. “Condividere l'economia della cultura”, questa, in un certo senso, è stata la parola d'ordine, il leit motiv che ha determinato la nascita di “Art Defender”.
Nel concreto il progetto “Art Defender” è scaturito come risposta a due domande: come conservare le opere d'arte e dove farlo. Così, nel tentativo di rispondere in modo qualificato a queste due necessità, si sono riunite alcune importanti realtà del mondo della finanza, tra cui il Gruppo Axa, Alleanza Toro Assicurazioni, l'Unione Fiduciaria delle Banche Popolari ed Arterìa.
Come ha voluto rilevare nel corso della serata Alvise di Canossa, Art Defender non offre solamente un “prodotto”, come potrebbe essere la sicurezza e la custodia dell'opera d'arte, ma un complesso sistema nato per soddisfare le diverse esigenze di chi possiede oggetti artistici o comunque di prestigio.
Sicurezza, custodia e conservazione, sono quindi le tre colonne che sorreggono l'intero progetto. Per quanto concerne la sicurezza e la custodia delle opere d'arte, Art Defender offre una rete di impianti caratterizzati da sistemi di protezione ad elevato livello di tecnologia. Oltre alla mera custodia, però, vengono inoltre offerti servizi di conservazione e restauro, nonché ulteriori soluzioni quali la catalogazione dei beni e la consultazione degli stessi mediante un apposito sistema informatico.
Ulteriore punto che il relatore ha voluto sottolineare, riguarda la logistica e la mobilità delle opere d'arte. Il presidente di Arterìa, dopo aver ricordato ai presenti le posizioni espresse dal prof. Settis (Direttore della Scuola Normale di Pisa) - il quale ritiene che le opere d'arte non debbano circolare - ha voluto dissentire da tali posizioni e rimarcare il principio opposto: “l'arte deve circolare, l'importante è che ciò avvenga nel rispetto di determinati criteri di sicurezza ed attenzione per la conservazione”.
Prima di concludere il proprio intervento, Alvise di Canossa ha infine voluto denunciare la fragilità del sistema museale italiano; un sistema che non ha esitato a definire debole per quanto riguarda la sicurezza, le contaminazioni e le condizioni di conservazione, ritenute troppo precarie.
Flavio Rozza
Flavio Rozza
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