In visita a Crema il Card. Majella Agnelo, Primate del Brasile (inPrimapagina del 05 febbraio 2010)

Un pubblico numeroso e partecipe, ha accolto – giovedì l'altro – S.E. il Card. Geraldo Majella Agnelo, arcivescovo di San Salvador di Bahia e primate della Chiesa brasiliana.
Dopo una giornata impegnativa che ha visto il Primate prima incontrare le istituzioni locali e poi celebrare la Messa presso il Santuario di Santa Maria della Croce, la visita si è conclusa con la partecipazione all'evento promosso dagli Uffici Diocesani di Pastorale Giovanile e Missionaria.
Nella chiesa di San Bernardino – Auditorium Manenti, mons. Majella Agnelo è intevenuto per parlare dei problemi delle missioni in America Latina. Accanto a lui, mons. Vito Groppelli, missionario cremasco e vicario del cardinale, e don Federico Bragonzi, attualmente responsabile dell'Ufficio Missionario diocesano. Moderatore dell'incontro il giornalista Angelo Marazzi.
L'incontro/dibattito è stato aperto con la musica del Quarteto Descobertas, un gruppo musicale brasiliano composto da Roney Marczak al violino, Mateus Gonsales al piano, Bartem Alves al contrabbasso e Marcello Casagrande alle percussioni. Vi è stato un momento di commozione quando il violinista Marczak ha voluto ricordare e dedicare la musica della serata a Massimo Cogorno, che ha definito “un amico di cui ricordo sempre lo spessore e l'amore per la musica”.
Dopo l'introduzione musicale, ha preso la parola il Cardinale Majella con un intervento incentrato prevalentemente sulla V Conferenza Episcopale dell'America Latina, nota come “Conferenza di Aparecida”, presieduta – tra l'altro – proprio dallo stesso primate.
Il Card. Majella ha voluto subito rimarcare l'importanza e la differenza di Aparecida dalle altre Conferenze che vi sono state nel passato (Rio de Janeiro nel 1955, Medellin nel 1968, Puebla nel 1979 e Santo Domingo nel 1992). Per far questo ha indicato ai presenti gli elementi di continuità e quelli di cambiamento rispetto alle quattro edizioni precedenti . Se l'episcopato latino-americano in passato aveva posto l'accento su questioni dogmatiche e sociali, con Aparecida l'attenzione è stata orientata su aspetti di carattere missionario e pastorale.
“Discepoli e missionari, affinchè i nostri popoli abbiano in Lui più vita. Io sono il cammino, la verità e la vita”; questo il tema su cui si è sviluppata la V Conferenza dei Vescovi latino-americani. La ricchezza di quanto emerso in occasione di tale evento traspare dalle parole del Card. Majella che nel corso della serata ha ricordato ai presenti come sia scorretta la distinzione tra “discepoli” e “missionari”, in quanto è più giusto parlare di “discepoli missionari”; la missionarietà, infatti, deve essere considerata un elemento costitutivo dell'essere cristiani. “La Chiesa, tutta la Chiesa – ha detto il cardinale – deve essere in stato permanente di missione”.
“Evangelizzazione e promozione umana – ha proseguito – sono le due sfide irrinunciabili che la Chiesa latinoamericana deve affrontare”. “Serve un'azione di nuova evangelizzazione che risvegli l'uomo e lo conduca alla fede in Gesù”. E, parlando del proselitismo delle sette, indica una traccia per rispondere a tale fenomeno: un maggiore dialogo, il coinvolgimento nella vita comunitaria ed un'adeguata formazione biblico/dottrinale.
Preziosa anche la testimonianza di mons. Vito Groppelli, sacerdote cremasco, dal 1972 missionario in Brasile dove ha fondato l'Opera “Nazareth Santuario della Famiglia”; un'opera volta a sostenere le famiglie in difficoltà. Parlando di sé e della propria vocazione missionaria ha spiegato ai presenti come “nei 38 anni di vita trascorsi in Brasile siano cambiate molte cose”. Partito con l'idea di fare qualcosa per le persone bisognose, ha presto scoperto – nel paese latino americano - una ricchezza generalmente non conosciuta e troppo spesso non valorizzata. Sollecitato dalle necessità incontrate nel corso del suo ministero, alla fine ha deciso di spendersi in modo particolare a favore della famiglia. Impegno che è poi scaturito nell'istituzione dell'Opera prima citata ed ispirata alla Famiglia di Nazareth in quanto “Nazareth è il luogo dell'esperienza familiare più completa”.
Ha chiuso la serata don Federico Bragonzi, che ha ricordato l'importante tradizione missionaria della nostra diocesi. Tuttavia, ha fatto notare il responsabile dell'Ufficio diocesano missionario, oggi siamo di fronte ad una situazione particolare: da un lato la popolazione cremasca si mostra molto generosa (con donazioni e impegno a sostegno dei missionari), mentre risulta debole l'impegno diretto, il coinvolgimento personale mediante esperienze all'estero. Un problema, questo, che si rende evidente anche nel calo di vocazione presso gli Istituti Missionari. “Corriamo il rischio di perdere il riferimento ideale”, per questo c'è bisogno di gente che esprima in forma più decisa e visibile, l'impegno missionario.
Al termine degli interventi la generosità dei cremaschi si è fatta tangibile. Banca Cremasca, BCC Alto Cremasco, BCC Caravaggio e Popolare Crema, hanno voluto dare un contributo – consegnato al primate del Brasile - per sostenere le importanti Opere di solidarietà attivate dalla Chiesa brasiliana.
                                                                                                                                             Flavio Rozza

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